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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2011 alle ore 23:21.

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È terminato, dopo oltre sette ore, l'interrogatorio dell'imprenditore barese Giampaolo Tarantini, indagato per una presunta estorsione ai danni del premier, Silvio Berlusconi. Tarantini è stato interrogato dal procuratore aggiunto, Pietro Saviotti, titolare dell'indagine dopo il trasferimento dalla procura di Napoli. «Siamo soddisfatti, stanchi ma soddisfatti». È quanto ha dichiarato l'avvocato Alessandro Diddi, uno dei difensori di Tarantini al termini del lungo interrogatorio. Tarantini non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ai cronisti di Piazzale Clodio e i suoi difensori si sono limitati a sottolineare che il verbale dell'interrogatorio è stato secretato dalla procura. Oltre a Tarantini nella stessa inchiesta è indagata la moglie, Angela Devenuto, e l'ex direttore dell'Avanti, Valter Lavitola. Per l'episodio della presunta tentata estorsione al premier Silvio Berlusconi, Tarantini era già stato sottoposto a tre interrogatori da parte della Procura di Napoli. Davanti ai magistrati della Procura partenopea, l'imprenditore barese aveva sempre sostenuto che il danaro ricevuto da Berlusconi era stato solo un 'aiutò per una persona in difficoltà.

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