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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2011 alle ore 21:35.

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I greci, con un debito pubblico di 357 miliardi di euro, pari al 165% del Pil, devono allo Stato circa 37 miliardi di euro. Non sono stime sull'economia nera del paese ma dati certi e ufficiali sull'evasione fiscale diffusi oggi dal ministro delle Finanze Evangelos Venizelos. Il responsabile delle Finanze elleniche ha detto che farà di più: ha previsto di «rendere pubblici» i nomi degli evasori. Una sorta di lista della vergogna, un gogna mediatica per 15mila persone, ha aggiunto il ministro che spera così di convincere i suoi recalcitranti cittadini a pagare le tasse, un obbligo visto con scarso senso civico a quelle latitudini.

Il governo Papandreou ha ridotto il limite di esenzione fiscale da 12mila euro a 8mila e infine a 5mile euro, su consiglio della troika che vuole ridurre l'evasione fiscale.

Il fallimento greco ha due facce: la prima quella di un sistema che vede l'80% delle spese statali destinate a salari e pensioni del settore pubblico; la seconda, meno nota ma altrettanto devastante dal punto di vista dell'equità sociale, un mancato gettito per evasione fiscale calcolata dal premier George Papandreou in 30 miliardi di euro l'anno, su un Pil di appena 280 miliardi.

La diagnosi del Brookings Institution è impietosa: c'è un'economia sommersa pari al 27% del Pil e una corruzione pari all'8 per cento. Non solo. Secondo l'Fmi «il 75% dei lavoratori autonomi greci dichiarava fino al 2010 meno di 12mila euro, limite sotto il quale scatta l'esenzione fiscale». Una evasione di massa, spudorata, che genera a sua volta corruzione e mancanza di senso dello Stato. Il fisco greco sembra un groviera tanto è pieno di buchi e scappatoie.

Ma ora il governo Papandreou ha deciso di cambiar musica (su pressione di Ue e Fmi) e tornare ai vecchi sistemi di caccia all'evasore sul campo. Così nei giorni scorsi il ministero delle Finanze ha multato sei medici ateniesi per 1,9 milioni di euro per evasione fiscale e per quattro di loro ha fatto scattare l'inchiesta penale. Altri cinque medici sono stati multati per frode fiscale per un totale di 2,5 milioni di euro.

Per dodici ortopedici è scattata anche l'accusa di aver riscosso bustarelle dalla DePuy, società della Johnson&Johnson, per favorire l'acquisto di forniture della società americana. I controlli bancari hanno rivelato che i redditi dei dodici medici sono stati pari a 12 milioni di euro dal 2001 al 2008 mentre il totale dei loro depositi nello stesso periodo è ammontato a 31 milioni di euro (trasferimenti all'estero compresi).

Negoziati con la Svizzera. Svizzera e Grecia avvieranno inoltre prossimamente discussioni in vista della possibile apertura di un negoziato per la conclusione di un accordo fiscale. Un primo incontro tra esponenti dei due paesi si svolgerà tra una decina di giorni nella Confederazione elvetica.

Atene aveva già espresso nei mesi scorsi l'intenzione di concludere con la Svizzera un accordo fiscale sul modello di quelli raggiunti con Germania e Gran Bretagna, nell'ottica di combattere con maggiore efficacia l'evasione fiscale, un fenomeno che danneggia profondamente i conti pubblici greci già ampiamente disastrati.

Da parte elvetica, tuttavia, si manifesta prudenza: pur confermando i prossimi colloqui, infatti, le autoritá di Berna hanno fatto sapere che negoziati concreti tra i due paesi non sono per il momento previsti.

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