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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2011 alle ore 16:47.

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Julian Assange a Londra (foto Afp)Julian Assange a Londra (foto Afp)

Julian Assange si è unito a sorpresa alla manifestazione degli indignados a Londra, che si tiene in contemporanea con quella di Roma e di tante altre piazze del mondo. I manifestanti si trovano davanti alla cattedrale di St. Paul nel cuore della City. Il sito web del Guardian riferisce che inizialmente il fondatore di Wikileaks è stato fermato da parte dalla polizia, che gli ha intimato di non indossare una maschera per rendersi irriconoscibile.

«Questo movimento non è per la distruzione della legge, ma per la costruzione della legge» ha detto il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, che con un megafono ha arringato la folla degli «indignati» britannici, nel giorno della mobilitazione mondiale del movimento, davanti al sagrato della cattedrale di St. Paul's.

«Ho avuto difficoltà come voi a entrare qui nella piazza - ha detto Assange, che è agli arresti domiciliari - e ci sono molte persone che ancora non sono riuscite a entrare. Spero che la giornata finisca con la sconfitta delle tattiche repressive della polizia». Ogni frase di Assange è stata ripetuta in coro dalla piazza.

Il capo di Wikileaks ha quindi proseguito: «Siamo tutti individui. E siamo tutti ragazzi e ragazze birichini. Oggi è una combinazione di sogni che si avvera, che molti popoli in giro per il mondo, dal Cairo a Londra, hanno lavorato perchè diventassero realtà. Quello a cui siamo stati sottoposti è una distruzione dello stato di diritto. Questo movimento non è per la distruzione della legge, ma la costruzione della legge».

Julian Assange si è poi dileguato, circondato dalle sue guardie del corpo. Il fondatore di Wikileaks da quasi un anno è in attesa di giudizio in Gran Bretagna per l'accusa di duplice stupro in Svezia.

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