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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2011 alle ore 20:32.

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Quando a Roma la situazione inizia a tornare lentamente alla normalità, il premier Silvio Berlusconi invia una nota che condanna fermamente gli scontri: «Gli incredibili livelli di violenza raggiunti da un nutrito gruppo di facinorosi nella manifestazione di Roma rappresentano un segnale molto preoccupante per la convivenza civile. E devono essere condannati da tutti senza remore».

«I violenti vanno individuati e puniti - prosegue la nota del presidente del Consiglio - Il nostro ringraziamento più sentito si rivolge in questo momento alle forze dell'ordine che si sono impegnate a fondo per difendere e garantire la sicurezza e la libertà dei cittadini. Soltanto il loro equilibrio e la loro prudenza - sottolinea Berlusconi - sono riusciti ad evitare più gravi conseguenze».

Essenziale il comunicato del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che esprime «la piena solidarietà alle forze dell'ordine coinvolte nei violenti scontri di oggi a Roma» e condanna «con fermezza gli atti di inaccettabile violenza ad opera di criminali infiltrati tra i manifestanti».

Il ministro è rimasto in costante contatto, da Varese, con il prefetto e il questore di Roma che oggi nella capitale «hanno dovuto fronteggiare una situazione di ordine pubblico di inaudita violenza».

Ma la questione molto probabilmente non si chiuderà qui. A Maroni iniziano a giungere, infatti, richieste di riferire in Parlamento, sia dalla maggioranza, con Maurizio Gasparri del Pdl che auspica anche che il Senato «cominci a valutare cosa si debba fare anche con gli adeguati stanziamenti di risorse economiche a sostegno dell'opera delle forze dell'ordine», sia dall'opposizione, con Emanuele Fiano e Michele Meta del Pd.

Anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha espresso la propria preoccupazione per gli incidenti di Roma, di cui sta seguendo gli sviluppi «con preoccupazione e sconcerto». Fini, si legge in una nota, «ha inteso manifestare la propria solidarietà alle forze dell'ordine impegnate nel difficile compito di mantenere la sicurezza pubblica, indispensabile presidio della libertà dei cittadini».

«I responsabili dei gravi disordini odierni - avverte il presidente della Camera - hanno deturpato l'immagine di civiltà di Roma e dell'Italia e colpiscono anche tutti quei manifestanti che stanno cercando di rappresentare pacificamente le proprie ragioni». Fini ha infine «auspicato che i violenti siano individuati e che rispondano nelle sedi dovute dei reati commessi ai danni della collettività».

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