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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2011 alle ore 18:06.

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«Ci sono forti ragioni per indignarsi, nel mondo, in Europa e nel nostro Paese. C'è una disoccupazione che ha una dimensione tre-quattro volte maggiore delle cifre ufficiali. Una parte importante della società ha una fortissima preoccupazione per il futuro». È l'opinione di Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, espressa a margine del convegno "Leconomia oltre la crisi" a Stresa.

«In Grecia la crisi è stata gestita dall'Europa in modo inefficace - ha osservato Passera -, è giusta la richiesta di una governance più efficace a livello europeo. La finanza americana e anglosassone ci ha portato alle crisi degli anni scorsi. Ci sono tante ragioni per indignarsi, tante volte abbiamo detto che bisognava indignarsi di più».

Ma attenzione a fare i dovuti distinguo nell'attribuire le colpe alla finanza. «Come per ogni settore - ha sottolineato Passera - non bisogna generalizzare. Bisogna saper distinnguere. Ci sono Paesi dove oggettivamente più che la finanza, il mondo del credito ha saputo reagire, rimanere legato all'economia reale, non interrompere il credito. Noi come banche in Italia, sia durante la prima crisi, sia tra le due crisi, sia durante l'attuale crisi cresciamo come volumi di credito più del resto d'Europa».

«La vera differenza tra noi e la Spagna è che la Spagna, pur avendo dei fondamentali peggiori dei nostri, è riuscita a dare l'impressione concreta agli investitori di tutto il mondo che il Paese sta reagendo, che maggioranza e opposizione si sono riunite per un piano di riforma e di rilancio per rimettere in moto la crescita. Hanno dato ai mercati la sensazione che il Paese ci crede».

Passera ha così fatto seguito alle parole del governatore di Bankitalia, Mario Draghi sul movimento degli indignati: «Se siamo arrabbiati noi per la crisi, figuriamoci loro che sono giovani, che hanno venti o trent'anni e sono senza prospettive». Poi però ha precisato: «È un movimento internazionale, il cui appello può essere ascoltato a patto che le manifestazioni

Bersani: violenze inaccettabili
Intanto proseguono gli scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine a Roma, nel giorno clou della protesta mondiale del movimento degli indignati. Per segretario del Pd, Pier Luigi Bersani «In queste ore stanno avvenendo violenze e devastazioni inaccettabili». Delle quali «è indispensabile una condanna corale e inequivocabile» come «di ogni atto di violenza». Unita a «un rigoroso isolamento dai movimenti che hanno manifestato pacificamente di chi si è reso protagonista di questi gesti inaccettabili».

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