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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2011 alle ore 09:44.

Cardinale Angelo Bagnasco (Ansa)Cardinale Angelo Bagnasco (Ansa)

«Se per nessuno è possibile l'assenteismo sociale, per i cristiani è un peccato di omissione». Lo ha affermato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco aprendo a Todi il Forum delle associazioni cattoliche. Forum chiamato a discutere e a dare concrete indicazioni sul tema "La buona politica per il bene comune: i cattolici protagonisti della politica italiana".

«È la sapienza della croce - ha ricordato Bagnasco - che ha ispirato e sostenuto, nelle diverse epoche, la presenza dei cattolici nelle istituzioni pubbliche e nel tessuto sociale del Paese; che ha contribuito in modo determinante a costruire l'anima dell'Italia prima ancora che l'Italia politica».

Non negoziabili la difesa della vita e il matrimonio
Nel dibattito pubblico oggi, ha detto il cardinal Bagnasco, «sono in gioco le sorgenti stesse dell'uomo: l'inizio e la fine della vita umana, il suo grembo naturale che è l'uomo e la donna nel matrimonio, la libertà religiosa ed educativa che è condizione indispensabile per porsi davanti al tempo e al destino». Li ha defiiti, in quato «sorgenti dell'uomo», «principi non negoziabili», ricordando con le parole del Papa che «quando una società s'incammina verso la negazione della vita finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell'uomo».

Priorità sono lavoro ed economia
«Oggi l'attenzione generale è puntata con ragione ai grandi problemi del lavoro, dell'economia, della politica, della solidarietà e della pace: problemi che oggi attanagliano pesantemente persone, famiglie e collettività, specialmente i giovani», ha sottolineato il presidente della
Cei, ricordando la presenza costante della Chiesa su questi temi. Esiste infatti in Italia una «incalcolabile rete di vicinanza e di solidarietà che abbraccia l'intero territorio nazionale grazie ai nostri sacerdoti, consacrati, innumerevoli volontari».

La crisi economica ha accelerato quella politica
I promotori dell'iniziativa si dicono convinti che «la crisi economica abbia accelerato la crisi politica, portando ad esaurimento le dinamiche che hanno caratterizzato i rapporti tra istituzioni e societá civile negli anni della seconda Repubblica. Si avverte l'esigenza -sottolineano- di evitare ricadute drammatiche per la nostra comunitá nazionale e di aprire una fase rifondativa della politica, in grado di rigenerare quel fabbisogno di orgoglio, senso di appartenenza, fiducia, indispensabile per affrontare i nostri problemi e per rendere l'Italia un paese protagonista nelle relazioni internazionali». Per il Forum delle associazioni, «i cattolici italiani, nelle varie espressioni che caratterizzano la loro presenza, sollecitati dagli appelli del Papa e dei vescovi italiani, non possono sottrarsi dal diritto e dal dovere di concorrere attivamente al rinnovamento della politica nazionale e devono farlo insieme -esorta- superando la diaspora che ha reso marginale, in questi ultimi anni, la voce dei cattolici nelle rappresentanze politiche».

Forum a porte chiuse
Circa una cinquantina i partecipanti, fra i quali i presidenti delle sette associazioni che compongono il Forum: Raffaele Bonanni per la Cisl, Andrea Olivero per le Acli, Bernhard Scholz per la Compagnia delle Opere, Sergio Marini per la Coldiretti, Giorgio Guerrini per la Confartigianato, Luigi Marino per la Confcooperative e Carlo Costalli per il Movimento cristiano lavoratori. Gli interventi si articoleranno in tre sezioni, due mattutine e una pomeridiana, rigorosamente a "porte chiuse" al termine delle quali vi sará la conferenza stampa per illustrare i risultati e le conclusioni del seminario. Fra i relatori, il presidente del Censis Giuseppe De Rita, il presidente della Comunitá di Sant'Egidio Marco Impagliazzo, il rettore dell'Universitá Cattolica del Sacro Cuore Lorenzo Ornaghi, l'amministratore delegato di Intesa SanPaolo Corrado Passera, il filosofo Dario Antiseri, il politologo Ernesto Galli della Loggia e il portavoce nazionale del Forum Natale Forlani, che aprirá i lavori dopo la prolusione del presidente della Conferenza episcopale italiana.

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