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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2011 alle ore 17:32.

«I vertici associativi di Confindustria Sicilia saranno impegnati a non candidarsi in eventuali competizioni elettorali politiche a livello locale, regionale, nazionale ed europeo per almeno un triennio dopo la scadenza del mandato associativo». È l'integrazione, con effetto retroattivo, al codice etico di Confindustria Sicilia, definito «vincolante» dal suo presidente Ivan Lo Bello.
Il vincolo riguarda i dirigenti che ricoprono incarichi inerenti i temi della legalità. «Questa norma, condivisa dalla presidente Emma Marcegaglia, servirà - ha detto - a rendere più autorevole e credibile il nostro compito. Purtroppo in Italia c'è il malcostume di pensare che chiunque dica qualcosa che abbia un interesse generale lo faccia per scopi politici, noi invece vogliamo dimostrare alle varie realtà locali e ai nostri associati in Sicilia che vogliamo evitare ogni forma di pressione e strumentalizzazione».
Il codice etico impegna cosi' il presidente e i vice presidenti regionali e i leader delle associazioni provinciali a mantenere con le forze politiche un comportamento di indipendenza. «Il grande problema della Sicilia è legato alla debolezza della sua società, infeudata dalla politica e non in grado di avere autonomia e indipendenza - ha aggiunto Lo Bello - senza una società forte, è difficile avere una politica all'altezza del suo ruolo». «Questo provvedimento ci permetterà maggiormente - ha aggiunto - di dire ciò che pensiamo con maggiore forza e libertà».
«Quella di Confindustria Sicilia è un'iniziativa che ho seguito da vicino con i presidenti Ivan Lo Bello e Antonello Montante: non posso che condividerla e sostenerla». Cosi la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia commenta la novitá introdotta nel codice etico di Confindustria Sicilia.
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