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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2011 alle ore 16:39.

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Negli scontri di sabato «abbiamo visto forme inedite di terrorismo: un terrorismo urbano». Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, riferisce al Senato sugli scontri di sabato, nel corso della pacifica manifestazione degli Indignados. C'era l'intenzione, ha detto il ministro, di «assaltare le sedi istituzionali della Repubblica, in primo luogo Camera e Senato». Il ministro ha detto che si «preannuncia un nuovo autunno caldo» e ha puntato l'attenzione sul corteo No Tav di sabato prossimo dove «uno dei leader, Alberto Perino, ha detto che succederà qualcosa di brutto». Per il ministro «questa estate in Val di Susa era possibile cogliere la recrudescenza del fenomeno insurrezionale. La protesta "no tav" é un laboratorio ideale per sperimentare le pratiche di guerriglia in previsione di un autunno caldo».

In piazza oltre 3mila antagonisti
Roma si è trovata di fronte alla «cieca violenza di 3mila incappucciati che ha oscurato la protesta pacifica di migliaia persone che volevano solo manifestare». Nel complesso i danni alla Capitale «sono pari a circa 5 milioni di euro». Nell'arco di 24 ore sono stati impiegate sul campo 3mila unità delle forze dell'ordine, ha poi aggiunto. «Erano più di 20 anni che non si usavano mezzi muniti di idranti ed e stato un utilizzo molto utile».

Chi erano i violenti
Il ministro spiega chi sono i violenti che sabato hanno messo a fuoco la Capitale. Sono giovani che nell'area romana frequentano centri sociali e gruppi come «acrobax, i ras e gli ultras romanisti del gruppo dei fedayn». Poi c'erano «i disoccupati organizzati napoletani». Erano presenti anche «segmenti estremisti dell'antagonismo marxista leninista», frange che «non si sottraggono agli scontri». Fra i black block, c'erano anche «elementi del centro sociale Gramiglia di Padova, dell'Askatasuna di Torino», insieme agli «skinhead del rash», a «frange ultras calcistiche riconducibili ai fedahin romanisti». Dei 12 arrestati, nove sono «residenti tra roma e provincia, di cui uno solo noto alla Digos; poi c'é uno studente di Bologna che frequenta il gruppo Caos; un rumeno residente a Varese e un ragazzo varesino di 22 anni». Comunque, sottolinea, la principale area di riferimento é quella «anarchica».

Nuove misure per la prevenzione
«La mia intenzione - ha detto il titolare del Viminale - é proporre al parlamento nuove misure legislative per consentire alle forze dell'ordine di intervenire con azioni di prevenzione». Il ministro ha annunciato che presenterà «in tempi rapidi» una proposta di legge in Consiglio dei ministri, «con il dovuto equilibrio e il necessario rigore». Annuncia che consulterà "tutti" i partiti politici perché si rende conto che questa proposta sulla libertà di manifestare «investe la sfera dei diritti costituzionali garantiti».

Daspo anche ai cortei
Tra le nuove misure per prevenire le devastazioni e i comportamenti violenti durante le manifestazioni, al vaglio del ministro dell'Interno Roberto Maroni, ci sono il fermo per chi viene scoperto con un kit da guerriglia prima di una manifestazione, l'arresto in flagranza differita, il Daspo anche per i cortei, e maggiori tutele giuridiche per gli operatori delle forze dell'ordine.

Garanzie economiche da chi organizza un corteo
Gli organizzatori dei cortei, ha proposto il ministro, dovranno dare garanzie economiche per riparare ad eventuali danni dei manifestanti.

Le norme attuali non consentono fermi e arresti preventivi
Maroni ha spiegato che «le informazioni sul movimento dei violenti c'erano tutte, ma le norme di legge attuali non consentono di procedere a fermi e arresti di chi è solo sospettato di volere partecipare a violenze di piazza». Ha anche ricordato che «poche ore prima dell'inizio i carabinieri hanno fermato 4 persone area anarchica dirette a Roma in auto mentre trasportavano caschi, mazzetta, fionda, piede di porco: i quattro sono stati denunciati, ma rilasciati, perchè non potevano essere trattenuti».

Cancellare i tagli al comparto sicurezza
Il ministro ha detto di aver «chiesto e ottenuto dal ministero dell'Economia, anche se non è stato facile, uno stanziamento di 60 milioni di euro per la gestione dell'ordine pubblico: 30 milioni da subito e altri 30 milioni entro la fine dell'anno». Il ministro ha detto di essersi impegnato «ottenere la cancellazione dei tagli del comparto sicurezza».

In Italia quest'anno poco meno di 8mila manifestazioni
Dal primo gennaio di quest'anno al 15 ottobre si sono svolte in italia 7.905 manifestazioni di rilievo, che hanno richiesto l'impiego, a integrazione delle forze territoriali di polizia, di 674.147 Unità di rinforzo, con un incremento del 29,3 per cento rispetto all'analogo periodo del 2010. In questo contesto, spiega, «solo durante lo svolgimento di 131 delle quasi 8mila manifestazioni che ho citato si sono verificate situazioni di criticità per l'ordine e la sicurezza pubblica - ovvero nell'1,6 per cento delle iniziative svolte».

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