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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2011 alle ore 19:44.

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Lo chiamano "gap year" (anno di transizione) perché il Circo bianco del 2011-2012 sarà concentrato sulla Coppa del mondo, senza le distrazioni delle gare da medaglia. La stagione di sci alpino che sta per iniziare a Soelden sul ghiacciaio del Rettenbach, sarà una maratona per la classifica generale. Un buco tra i Mondiali dello scorso inverno a Garmisch-Partenkirchen e quelli del 2013 a Schladming, cui seguiranno le Olimpiadi di Sochi. Sabato in Austria scenderanno in pista le donne, domenica gli uomini. Quali sono i candidati di questa corsa verso la sfera di cristallo?

Conviene riallacciare i fili con la passata stagione. Cominciando dagli azzurri che sperano nell'effetto Innerhofer. Le tre medaglie conquistate dall'altoatesino a Garmisch (oro in super-G, argento in supercombinata e bronzo in discesa libera) ci ricordano pregi e limiti della squadra italiana. Talvolta capace di eccezionali exploit negli eventi che contano, ma troppo frammentata per puntare alle coppe. Le ultime risalgono al 2008 con Manfred Moelgg in slalom e Denise Karbon in gigante.

Ora Innerhofer deve assumersi la responsabilità di talento del gruppo. Costanza, concentrazione, tenuta fisica e mentale, polivalenza saranno tutti ingredienti indispensabili. I singoli podi conteranno poco, se non si trasformeranno in trofei di specialità. Gli azzurri sono chiamati a uno sforzo in più. Max Blardone, Manfred Moelgg, Alberto Schieppati e Davide Simoncelli dovranno riaffilare le unghie dopo una stagione deludente tra le porte larghe.

Soltanto Denise Karbon è riuscita a salire sul gradino più alto del podio a Soelden, nel 2007. Di sicuro non possiamo aspettarci Innerhofer nelle prime posizioni: il suo obiettivo è qualificarsi per la seconda manche per poi entrare progressivamente nei migliori quindici durante l'inverno. Migliorando nelle discipline tecniche, gigante e slalom, potrebbe davvero mirare in alto. L'animale da Coppa che l'anno scorso ha piazzato gli artigli sulla classifica, chiudendo i conti già a gennaio, è il croato Ivica Kostelic. Tutti lo temono. Soprattutto Aksel Lund Svindal, che manca l'appuntamento con la sfera di cristallo dal 2009, quando l'aveva strappata per soli due punti a Benny Raich. L'austriaco, operato al ginocchio destro dopo l'infortunio di Garmisch, ha deciso di correre a Soelden, ma le sue condizioni sono ancora un'incognita.

Sarà la volta buona per Didier Cuche? Il veterano svizzero, 37 anni, ha sfiorato più volte il trofeo. Terzo nel 2007, 2008, 2009 e 2010. Secondo nel 2011 dominato da Kostelic. Ha ottenuto un bel bottino di coppette di specialità: un primo posto nella classifica generale sarebbe il coronamento della carriera. Sarà certamente un osso duro, al pari dei compagni di squadra Carlo Janka (il vincitore del 2010) e Silvan Zurbriggen. Ci sono poi le mine vaganti americane: in particolare Bode Miller, nuovamente atteso ai vertici dello sci, e Ted Ligety, l'uomo da battere in gigante. In campo femminile, la tedesca Maria Riesch ha sopravanzato Lindsey Vonn nella scorsa stagione, dopo tre successi consecutivi per l'americana.

Il duello è destinato a ripetersi, ma attenzione alle rivali più agguerrite: la slovena Tina Maze, le austriache capitanate da Elisabeth Goergl e Marlies Schild (assente a Soelden), la statunitense Julia Mancuso. Tra le protagoniste del gigante ci saranno la campionessa in carica Viktoria Rebensburg, la francese Tessa Worley e, magari, le nostre ragazze, con in testa la giovane Federica Brignone.

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