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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2011 alle ore 19:45.

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«Vale per noi il principio anatomico, basta con doppi, tripli e quadrupli incarichi. Umanamente siamo concepiti per occupare una sola sedia e chi con un solo posto vuole occupare tre sedie finisce per lasciarne due vuote e quindi non fare bene». Così il segretario del Pdl, Angelino Alfano, da Napoli, prende posizione sulla sentenza della Corte costituzionale che sancisce l'incompatibilità tra gli incarichi di parlamentare e sindaco di un Comune oltre i 20 mila abitanti.

Follini (Pd): principio sacrosanto
«Il principio sancito oggi dalla Corte costituzionale secondo cui non si può fare insieme il parlamentare e il sindaco è sacrosanto», sottolinea Marco Follini, presidente della giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato. «È sempre antipatico citarsi. Ma vorrei ricordare - aggiunge il senatore democratico - di aver presentato assieme a Augello, D`Alia e Sanna una proposta di rigorosa incompatibilità all`inizio della legislatura. Oggi c`è una ragione in più per votarla».

Pisicchio (Api): piazza pulita sui doppi incarichi
«La Corte costituzionale - ha commentato Pino Pisicchio (Api), vicepresidente della Giunta delle elezioni della Camera e coordinatore del comitato per le incompatibilità - fa piazza pulita di ogni capziosa interpretazione sulla possibilità del doppio incarico di sindaco e di parlamentare, affermando un principio che per cinquant'anni il Parlamento italiano aveva rispettato, fino all'irrompere delle "innovazioni" e della costante disapplicazione della cosiddetta Seconda Repubblica».

Delrio (Anci): serve una normativa unica
«L'intervento della Corte Costituzionale sulla questione della incompatibilità fra la carica di parlamentare e quella di sindaco di Comuni con più di 20mila abitanti chiarisce in maniera definitiva una querelle che é andata avanti per molti anni, fatta di interpretazioni diverse fra loro», afferma Graziano Delrio, presidente della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). «Resta comunque la necessità di una normativa unica di riferimento per tutte le cariche elettive: normativa che sappia superare le disparità di trattamento fra i sindaci dei Comuni con più di 20mila abitanti e altre cariche elettive».

Convocate le Giunte di Camera e Senato
La Giunta delle elezioni della Camera, annuncia il presindente Follini é già stata convocata martedì 25 alle ore 12. Mercoledì prossimo, 26 ottobre, alle 14.30, è stata, invece, convocata la Giunta delle elezioni della Camera dei deputati. Il presidente Maurizio Migliavacca (Pd) renderà «comunicazioni sulla sentenza numero 277 del 2011 della Corte costituzionale relativa alla incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di Comune con popolazione superiore ai 20 mila abitanti e sulle conseguenti iniziative della Giunta volte a dar seguito alla predetta
sentenza».

Barcollano dieci poltrone
In base alla sentenza barcollano le poltrone di dieci parlamentari, tutti di centrodestra, otto del Pdl, due del Carroccio: sei deputati e quattro senatori. Un fatto che metterà alla prova la maggioranza di governo, visto che la scorsa settimana l'esecutivo ha ottenuto la maggioranza a montecitorio per appena un voto, a quota 316. Se qualcuno dei deputati-sindaci preferisse la poltrona di primo cittadino a quella di deputato, per gli
equilibri numerici del centrodestra sarebbe un vero e proprio scossone. Oltre al sindaco di Catania, Raffaele Stancarelli, direttamente interessato dalla sentenza, a palazzo Madama ci sono altri tre senatori-sindaci: i Pdl Vincenzo Nespoli, sindaco di Afragola, e Antonio Azzollini, sindaco di Molfetta, e il leghista Gianvittore Vaccari, sindaco di Feltre (Belluno). Alla Camera i primi cittadini di paesi con oltre 20mila abitanti sono per il Pdl Adriano Paroli (Brescia), Giulio Marini (Viterbo), Nicolò Cristaldi (Mazara del Vallo), Marco Zacchera (Verbania), Michele Traversa (Catanzaro). Per la Lega Luciano Dussin, sindaco di Castelfranco Veneto.

Azzollini: non conosco la sentenza
Ricopre l'incarico più importante il senatore Antonio Azzollini, sindaco di Molfetta e presidente della commissione Bilancio del Senato. «Non conosco la sentenza. Quando la leggerò, vedremo», ha commentato.


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