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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2011 alle ore 06:39.

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ROMA
Finanziamento illecito a un parlamentare. È il reato per il quale il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma. L'accusa si riferisce a cinque passaggi aerei gratuiti che l'ex presidente del Consiglio avrebbe accettato a bordo dei Cessna della Rotkopf Aviation, la compagnia low cost di Viscardo e Riccardo Paganelli finita nell'occhio del ciclone la scorsa estate nell'ambito delle indagini sulla gara Enac per i voli per l'Isola d'Elba. Un filone della più ampia inchiesta su appalti e tangenti legati a Vincenzo Morichini, ex amministratore di agenzie Ina Assitalia e fundraiser della Fondazione Italiani Europei di D'Alema. L'esponente del Pd è già stato interrogato dai pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini una decina di giorni fa. «Abbiamo fornito ai magistrati ogni chiarimento sulla vicenda dei voli» si è limitato a dichiarare al riguardo l'avvocato Gianluca Luongo, difensore di D'Alema. Il presidente del Copasir avrebbe ribadito ai magistrati la versione dei fatti già fornita la scorsa estate dalla portavoce Daniela Reggiani: «Nel 2010 Morichini ci disse che aveva una partecipazione in una compagnia aerea e che avremmo potuto usufruirne qualora ci fosse stato bisogno. Dunque, in situazioni di emergenza e cioè quando non c'erano collegamenti diretti e immediati, abbiamo chiesto di poter salire su quei voli». I pm contestano a D'Alema un finanziamento illecito di poco meno di 7mila euro, vale a dire il valore dei biglietti aerei di cui avrebbe usufruito a titolo gratuito. Sono cinque voli concentrati tra luglio (uno), agosto (uno) e l'autunno (tre) del 2010. In tre casi i Cessna della Rotkopf decollarono da Roma (in due occasioni, a bordo anche Morichini, le destinazioni sono state Foligno, per partecipare alla campagna elettorale della governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini, e poi ad Asolo) e in due casi da Bari e Lamezia, destinazione Roma. Delegato le indagini, il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, guidato dal generale Leandro Cuzzocrea, nei giorni scorsi ha consegnato un'informativa sulla cui base i pm decideranno nei prossimi giorni il da farsi. L'orientamento sarebbe di chiedere l'archiviazione per D'Alema, a causa di due motivi. Dalle dichiarazioni del presidente del Copasir non emergerebbe la consapevolezza dei rapporti esistenti tra Morichini e i Paganelli sulla cui base gli vennero messi a disposizione i passaggi aerei. Per l'uso di beni e servizi, inoltre, è difficile configurare la dazione necessaria per ipotizzare il finanziamento illecito.
L'inchiesta costituisce un rivolo del filone d'indagine aperto dalla Procura di Roma sulla presunta tangente di 40mila euro pagata dai Paganelli all'ex consigliere di amministrazione dell'Enac, Franco Pronzato - che l'avrebbe divisa a metà con Morichini - per accelerare la pratica volta a ottenere il Coa (Certificato di operatore aereo), atto necessario alla Rotkopf per potere partecipare alla gara per i voli tra l'Isola d'Elba, Firenze e Pisa. La vicenda si è conclusa con le richieste di patteggiamento da parte di Pronzato, accusato di corruzione, e dei presunti corruttori, Viscardo Paganelli e il figlio Riccardo. Interrogato il 4 luglio scorso dal pm Ielo, Viscardo Paganelli, in relazione ai voli per i quali è indagato il presidente del Copasir, aveva detto che «nella contabilità della Rotkopf non risultano voli gratuiti, nessuno ha mai viaggiato gratis con la nostra compagnia, neanche D'Alema». L'imprenditore chiarì anche quale era stato il ruolo dell'esponente del Pd, ma sul punto non era stato possibile sapere di più perché il verbale venne secretato. L'inchiesta sugli appalti legati a Morichini nasce dalle dichiarazioni rese ai pm da Pio Piccini, l'imprenditore coinvolto dell'inchiesta sul fallimento Agile-Eutelia.
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LA VICENDA

Soldi per il certificato di volo
L'inchiesta che vede coinvolto Massimo D'Alema è un rivolo del filone d'indagine aperto dalla Procura di Roma sulla presunta tangente di 40mila euro pagata da Viscardo e Riccardo Paganelli all'ex consigliere di amministrazione dell'Enac, Franco Pronzato (che l'avrebbe divisa a metà con Vincenzo Morichini, fundraiser della Fondazione Italiani Europei di D'Alema), per accelerare la pratica necessaria ad ottenere il Certificato di operatore aereo alla Rotkopf per potere partecipare alla gara per i voli tra l'Isola d'Elba, Firenze e Pisa. La vicenda si è conclusa con le richieste di patteggiamento da parte di Pronzato e dei Paganelli

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