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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2011 alle ore 06:38.

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La Germania si prepara ad abbassare le tasse. Ieri, il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble e quello dell'Economia Philipp Roesler hanno annunciato l'accordo raggiunto dal Governo per un taglio del carico fiscale sui redditi da lavoro. Uno sconto che dovrebbe aggirarsi attorno ai sei-sette miliardi di euro, a partire dal gennaio del 2013.
La riduzione del prelievo dovrebbe essere garantito attraverso l'aumento della soglia di reddito al di sotto della quale non si pagano imposte e a una riduzione di quella che in Germania viene chiamata «progressione fredda», il meccanismo in base al quale i redditi nominali sono spinti dall'inflazione su scaglioni d'imposta (non indicizzati al costo della vita) più alti anche se i redditi reali non sono aumentati.
Critiche al provvedimento sono arrivate dall'opposizione e dagli alleati di Governo della Csu, che non era stata messa a conoscenza della decisione.
Schaeuble ha aggiunto che l'Esecutivo non progetta di introdurre un meccanismo automatico di aggiustamento del prelievo ma che il carico fiscale sarà rivisto ogni due anni.
L'annuncio è stato dato ieri durante una conferenza stampa indetta per comunicare le stime economiche per il 2011 e il 2012. Il Governo ha tagliato all'1%, dall'1,8% previsto, la crescita attesa del Pil per l'anno prossimo. «Il passo dell'economia globale - ha spiegato Schaeuble - si è notevolmente ridotto e la crisi del debito che investe tanti Paesi sta generando incertezze crescenti». Il raffreddamento globale penalizzerà l'export tedesco, una voce pesantissima nell'economia del Paese. Il ritmo di crescita delle esportazioni si dimezzerà dal 7,5% di quest'anno al 3,5% del 2012, lasciando alla domanda interna il compito di trainare l'economia, come ha sottolineato Roesler.
Anche le previsioni di crescita per il 2011 sono state abbassate. In questo caso tuttavia la correzione è minima: si passa dal 3 al 2,9%.
Nonostante l'indebolimento della congiuntura, la disoccupazione continuerà a scendere anche l'anno prossimo, quando, secondo le stime del Governo, i senza lavoro dovrebbero attestarsi al 6,7%, dal 7% del 2011.
L'inflazione è prevista al 2,3% quest'anno e all'1,8% l'anno prossimo, in raffreddamento parallelo all'economia. Al contrario, aumenterà il reddito disponibile delle famiglie, del 3,2 e del 2,9% nel prossimo biennio.
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