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Questo articolo è stato pubblicato il 22 ottobre 2011 alle ore 15:07.

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È quasi eattamente di un anno fa il precedente più grave di crollo avvenuto nell'area degli scavi di Pompei: il 6 novembre del 2010 la Domus dei Gladitori, più correttamente Schola Armaturarum Juventis, cedette restando schiacciata sotto un tetto in calcestruzzo realizzato in un restauro del 1946. In quel caso, come oggi, gli esperti puntarono il dito contro la pioggia, ovvero contro la mancata messa in sicurezza idrogeologica dell'area.
A differenza del crollo avvenuto ieri, e reso noto oggi, che ha interessato una porzione di mura e solo nello strato superficiale, il cedimento di un anno fa riguardò una struttura preziosa in sé, esempio unico di struttura di quel tipo ritrovata in scavi archeologici nel Mediterraneo.
Dato, poi, che la Schola si trovava ben all'interno del tessuto urbano dell'antica Pompei, il suo crollo si riverberò anche su una piccola porzione di una parete laterale della cosiddetta "bottega del vasaio Zosimus", a sua volta adiacente alla Domus del Moralista, e un cedimento di proporzioni contenute si verificò anche su un muretto sul retro della Domus di Trebio Valente, nella stessa area, quella di Via dell'Abbondanza.

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