Un attacco con un doppio obiettivo

«Ne siamo certi, i terroristi hanno trasportato i tre ostaggi, l'italiana Rossella Urru, e i due spagnoli Aino Fernadez Coin, e Enric Gonyalons in Mali». A dirlo al Sole 24 Ore è il ministro degli esteri della Repubblica araba Sahrawi (Rasd), Mohamed Ould Salek, precisando che le autorità sahrawi «stanno coordinando le ricerche insieme a tutti i paesi della regione».

La giovane cooperante dell'organizzazione Cisp (Comitato per lo sviluppo dei popoli), 27 anni, originaria di Samugheo, è stata prelevata «con un blitz notturno». «Uomini armati a bordo di una 4x4 hanno fatto irruzione nell'accampamento sahrawi di Rabbuni, mentre tutti dormivano», spiega Ould Salek, «hanno aperto il fuoco ferendo un guardiano e probabilmente anche uno dei due ostaggi spagnoli, Gonyalons».
Guardiani del campo profughi hanno inseguito l'auto in pieno deserto, «ma non c'è stato nulla da fare: sono arrivati al confine con la Mauritania, dove ad attenderli c'era una seconda auto con a bordi altri uomini armati». Poi, «la fuga verso il Mali».

Adesso la situazione a Rabbuni, uno dei cinque campi profughi sahrawi che ospitano fino a 1500 persone, vicino alla città algerina di Tindouf, «è calma». La tensione però è altissima. «È la prima volta che i terroristi si spingono fino a qui», sottolinea con apprensione Ould Salek.

E l'attacco, secondo lui, ha un doppio obiettivo: la richiesta di un riscatto, come è sempre avvenuto per i sequestri compiuti nella zona da Al Qaida per il Maghreb islamico, ma anche «colpire i sahrawi». «Tentano di spaventare le decine di organizzazioni internazionali che lavorano nei campi profughi, vogliono farle andare via, e colpire così il nostro popolo che vive soltanto grazie agli aiuti umanitari».

Intanto, da luglio, non si ha più nessuna notizie dell'altra italiana rapita dal braccio nordafricano di Al Qaida, Maria Sandra Mariani. Anche lei, rapita il 2 febbraio, sarebbe stata portata in Mali, dove sarebbero detenuti anche altri 4 cittadini francesi.

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