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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2011 alle ore 15:29.

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Mahmud Jibril (Afp)Mahmud Jibril (Afp)

MAR MORTO (Giordania). Signor Jibril, recentemente Paolo Scaroni ha sostenuto che l'Eni gode di relazioni speciali con la Libia. È vero?
«Il nuovo governo avrà relazioni economiche con tutto il mondo, in modo uguale. Dobbiamo occuparci del nostro popolo e chiunque proponga prezzi buoni verrà accolto. Per la Libia l'economia è il mezzo necessario per uscire dall'arretratezza nella quale la dittatura ci ha tenuti per 42 anni».

Forse è per questo che sabato Mahmud Jibril, presidente del Consiglio Nazionale di Transizione, non era a Tripoli a celebrare il primo giorno formale di libertà, ma qui, circondato da qualche centinaio di uomini d'affari di 50 Paesi, al World Economic Forum del Medio Oriente. Continuando gli incontri anche il giorno seguente. Uno dei temi affrontati al Forum giordano è stata la proposta di un Piano Marshall per le Primavere arabe. «La situazione è diversa dall'Europa del dopoguerra», spiega Jibril. «Oggi al mondo arabo non è il denaro che manca, ma la qualità della sua gente, la preparazione professionale, la modernità».

È questa la grande urgenza della Libia, oggi?
«Come ho detto, dobbiamo uscire da 42 anni di buio. Ma il primo passo è ristabilire l'ordine, tornare a controllare le nostre frontiere nazionali, togliere le armi dalle strade, avviare un vero processo di riconciliazione nazionale».

Il petrolio sarà di grande aiuto. La Libia ha riserve provate di 42 miliardi di barili, presto tornerà a produrre 1,6 milioni di barili al giorno ed entro il 2015 potrebbe arrivare a 2,4.
«Dobbiamo avere una chiara visione del nostro futuro. Il petrolio non è un'opportunità senza limiti, il 62% delle nostre riserve è già stato consumato. Non durerà per più di 20 anni. Come gli altri Paesi del Golfo dobbiamo pensare anche noi, sin da ora, anche a una diversificazione della nostra economia».

Il futuro politico prossimo è comunque già stato fissato.
«Sono in corso consultazioni per formare entro un mese un governo a interim che sostituisca il Cnt alla guida della Libia. Il Congresso nazionale libico nascerà entro 18 mesi al massimo: il suo compito sarà di scrivere la Costituzione e formare un governo provvisorio che resterà in carica fino alle elezioni presidenziali».

Detto così sembra facile. Quali sono le difficoltà?
«Ha presente Tom Cruise? È una mission impossibile».

Prima di ripartire per Tripoli, in una breve conferenza stampa Mahmoud Jibril è tornato sull'esecuzione di Gheddafi. «Avete visto qualche filmato che lo dimostri? Io non ho visto niente. Gheddafi è stato preso vivo ed era ferito. Durante il trasporto, il convoglio è finito in mezzo a una sparatoria fra le sue milizie e la resistenza. È stato colpito in quell'occasione, nessuno gli ha sparato in testa. Il rapporto medico chiesto dal Consiglio nazionale provvisorio chiarisce che quando è stato catturato Gheddafi era ancora vivo. Non ho ragione di dubitare della credibilità del rapporto».

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