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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2011 alle ore 19:14.

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La giornata di lutto per tutto lo sport italiano è cominciata di primo mattino, quando il parroco di Coriano ha annunciato la scomparsa del giovane pilota di Motogp, Marco Simoncelli.
Don Egidio Brigliadori si è fatto coraggio e ha fatto l'annuncio che mai avrebbe voluto fare.
In paese lo aspettavano per il 16 novembre, in occasione della fine del campionato, per la grade festa. Invece, oggi l sagrato della piccola chiesa è stato sommerso da fiori e cartelli in omaggio al giovane pilota.
«Sono molto triste per la morte di Marco Simoncelli», ha dichiarato a Sito della Ferrari il presidente Luca di Montezemolo.
«Mi aveva molto impressionato per la velocità, il talento e la grinta che aveva dimostrato quest'anno - ha detto ancora Montezemolo - per queste qualità mi ricordava Gilles Villeneuve ma il destino ha voluto accomunarli in un una maniera così tragica. A nome di tutta la Ferrari voglio esprimere alla famiglia di Marco tutto il nostro cordoglio».

Il mondo dello sport tutto ha reso omaggio al campione marchigiano. Il Milan ha appreso la notizia mentre in pullman andava allo stadio di Lecce. La squadra Rossonera ha giocato con il lutto al braccio perchè Simoncelli era tifoso del Milan e in settimana sarebbe dovuto andare in visita a Milanello. Il portiere Abbiati e il centrocampista Ambrosini erano suoi amici anche nella vita privata. A San Siro, dove si giocava Inter-Chievo uno striscione recitava «In cielo c'è una nuova stella». Tutto è passato in second'ordine, nel pomeriggio di oggi. Le poche parole erano rivolte a questo campione di soli 24 anni che se n'è andato ad «insegnare agli angeli ad impennare», come hanno scritto su un altro striscione i suoi concittadini.

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