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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 16:19.

Il governo italiano è "sull'orlo del collasso", si avvicina al "punto di rottura", riesce in extremis a "evitare la crisi" ma resta traballante. L'Italia tiene in sospeso l'Europa, alla ricerca di una via d'uscita all'emergenza debito nell'eurozona. Il capo del governo italiano torna a Bruxelles indebolito e ciò è in evidenza sulla stampa internazionale, dove non manca chi si augura che gli italiani gli diano il benservito.
"Berlusconi non è più padrone in casa sua", titola il quotidiano francese Le Figaro. Alla vigilia di un Consiglio europeo decisivo – si legge sulla homepage del sito - il premier si è messo d'accordo con il suo alleato della Lega Nord, Umberto Bossi. Ma questi rimane "pessimista" sulle chance di sopravvivenza della coalizione.
Se il governo dovesse cadere, spiega Richard Heuzé – Bossi vuole tornare alle urne. Non è disposto ad accettare un governo di transizione, fosse pure guidato da un fedelissimo di Berlusconi come il suo "braccio destro" Gianni Letta, che gode di "grande autorevolezza" nel mondo politico. O da un "tecnico" come Mario Monti, economista ed ex commissario europeo, che gode di "grande rispetto" negli ambienti economici.
Anche se l'opposizione, dai centristi ai comunisti, è "unanime" nel ritenere che solo le dimissioni di Berlusconi possano salvare l'Italia, continua Le Figaro, "il Cavaliere vuole credere di poter mantenere il potere fino alla fine della legislatura, nell'aprile 2013. Anche al prezzo di un esecutivo indebolito dai dissensi interni e incapace di fare avanzare la minima riforma". Tuttavia, martedì Berlusconi ha detto che se non ci saranno le condizioni, si dimetterà. Ed è già il de profundis: "Se così fosse, avrebbe dominato la scena politica per diciassette anni e governato per un totale di otto anni". Dimettersi a 75 anni sarebbe per lui "una scelta irreversibile, senza speranza di ritorno".
Nel sottolineare le divergenze persistenti tra i leader europei a poche ore dal vertice, Le Monde parla di "inquietudine crescente" a proposito dell'Italia. Les Echos dà notizia dello "sblocco politico in extremis" con l'accordo sulle pensioni strappato a Bossi. Berlusconi "non poteva permettersi di presentarsi a mani vuote" al vertice cruciale di Bruxelles, scrive Guillaume Delacroix. Les Echos torna sul siparietto dei "sorrisi condiscendenti" di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel e riferisce della protesta organizzata davanti a Palazzo Farnese da Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio. Nel frattempo, a palazzo Grazioli, il presidente del Consiglio continuava a negoziare con i quattro ministri della Lega Nord. "Le voci di dimissioni sono ripartite alla grande", poiché tutti si ricordano ancora la prima caduta del Cavaliere nel 1994, quando la Lega Nord ruppe con lui, già allora, sulle pensioni. Al Quirinale, conclude Les Echos, la presidenza Repubblica riflette su un governo "tecnico", allargato ai centristi, che potrebbe essere affidato sia a Gianni Letta, "inamovibile braccio destro di Berlusconi", sia a Renato Schifani, presidente del Senato.
Con il caso Italia il Financial Times ha aperto stamane il suo sito web: "Governo italiano sull'orlo del collasso". La coalizione di centro-destra è "in lotta" per sopravvivere, Berlusconi cerca di sventare che il governo crolli sulla richiesta dell'Unione europea di riforme economiche"più concrete".
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