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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 12:39.

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La commissione Cultura della Camera ha bocciato la proposta di nomina di Giulio Malgara a presidente della Fondazione La Biennale di Venezia. Il risultato è stato di 23 a 23, un pareggio che alla Camera significa bocciatura. «Si tratta di una grande vittoria per Venezia - ha detto Andrea Martella del Pd - che in questi giorni ha espresso ampiamente il proprio dissenso neI confronti di questa nomina. Ed è l'ennesima sconfitta per questo governo in crisi continua. Di questo esito il ministro Galan deve tener conto, invece che dichiararsi soddisfatto e annunciare in modo arrogante che andrà comunque avanti sulla sua strada».

Galan: «sono soddisfatto»
Nonostante la bociatura il ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, tira avanti, senza guardare indietro. E si dice «molto soddisfatto del voto in commissione. «D'altronde - fa notare il ministro - più di cosi non è tecnicamente possibile ottenere in quanto è proprio di ieri il passaggio di un deputato della Commissione al gruppo misto e quindi qualsiasi candidato ministeriale non otterrebbe comunque più di 23 voti».

Levi (Pd): Galan dimostri saggezza
Per il deputato del Pd, Richi Levi, il ministro Galan deve «dimostrare saggezza e rispetto del Parlamento». Per quanto si tratti di un parere che la legge definisce come consultivo, «il giudizio della Camera, corrispondente a quello già espresso con chiarezza dal comune di Venezia e dalla Regione Veneto, non può essere disatteso. Il ministro rifletta e torni sui suoi passi». Levi ha ricordato che «la presidenza Baratta ha ridato lustro alla Biennale, ne ha consolidato il radicamento nel territorio veneziano e la stabilità dei conti: tutto dice che la gestione Baratta merita di continuare e che la Biennale non può essere in una stagione di conflittualità con gli enti locali e di perdita del suo riconquistato status di istituzione culturale di rango internazionale».

Stupisce l'insistenza di Galan
Per i senatori Pd, Vincenzo Vita e Felice Casson, «il buonsenso porterebbe a un ripensamento. Stupisce e inquieta l'insistenza ossessiva del ministro.Perchè questo attaccamento spasmodico a un candidato davvero discutibile per una simile responsabilità?».

Granata: Baratta andava riconfermato
La bocciatura di Malgara, «rappresenta non tanto una bocciatura della persona quanto di un'idea di politiche culturali legate al profitto», ha detto il vice coordinatore di Fli e componente della Commissione Cultura, Fabio Granata. «In questi anni Paolo Baratta ha contribuito alla rinascita della Biennale e andava senz'altro riconfermato». «La maggioranza -conclude Granata- ha deciso di affossare le politiche culturali: da Pompei alla Biennale continua il triste declino».

Donadi (Idv): Malgara sarebbe una scelta sbagliata
Per il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, Malgara per la Biennale «sarebbe una scelta sbagliata. Galan, anzichè gioire, prenda atto di ciò e del fatto che il nome da lui proposto non ha raggiunto in Commissione Cultura la maggioranza dei consensi». E conclude: «La verità è che anche Galan, come molti dei suoi colleghi ancora per poco al governo, sta alimentando questo clima da ultimi giorni di Pompei, in cui, approfittando dei saldi di fine stagione, si pensa solo a mettere i propri remi in barca».

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