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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 15:54.

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Da Bundestag mandato alla Merkel per negoziare il Fondo salva statiDa Bundestag mandato alla Merkel per negoziare il Fondo salva stati

Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ottenuto dal Parlamento a larghissima maggioranza (503 voti a favore, 89 contrari e 4 astenuti) il mandato a negoziare questa sera a Bruxelles una soluzione per la crisi del debito sovrano nell'area dell'euro. Il fatto stesso che a Berlino si sia dovuto votare, e quindi che il vertice europeo abbia dovuto sdoppiarsi fra domenica e oggi, mostra come il margine di manovra del Governo tedesco sia molto limitato dopo la pronuncia della Corte costituzionale del mese scorso, secondo cui ogni decisione sugli aiuti europei dev'essere sottoposta all'approvazione parlamentare.

Il Bundestag ha tuttavia deciso anche, con un accordo fra i partiti, la creazione di una mini-commissione, composta di soli 9 nove deputati, che possa in casi di emergenza decidere molto rapidamente e anche in segreto per evitare che la macchinosità dele procedure parlamentari impedisca di adottare in tempi brevissimi le misure richieste dalla crisi europea.

Nel suo discorso al Bundestag, la signora Merkel ha ricordato che la posizione tedesca, ormai largamente accettata dai partner europei, è di chiedere ai creditori privati della Grecia di sopportare perdite pari al 50% della loro esposizione (contro il 21% dell'accordo di luglio) per riportare il debito di Atene al 120% del prodotto interno lordo. Si tratta di una proposta cui le banche stanno resistendo in ogni modo e che rischia di creare un "credit event" sulla Grecia con possibili effetti di contagio sugli altri Paesi in crisi.

Il cancelliere ha indicato anche che il fondo salva-Stati europeo Efsf potrà sfruttare risorse addizionali rispetto ai 440 miliardi di euro della sua dotazione, ma senza versamenti aggiuntivi da parte dei contribuenti tedeschi: utilizzando i fondi per garantire le prime perdite sui titoli di Stato dei Paesi dell'eurozona in difficoltà oppure con la creazione di un veicolo finanziario ad hoc che attiri finanziamenti anche da fonti esterne, come Fondo monetario e fondi sovrani. Le due opzioni sono complementari, ha detto la signora Merkel, la quale ha ribadito ancora una volta che «se l'euro fallisce, l'Europa fallisce». Una frase ricorrente nei suoi discorsi sulla crisi dell'eurozona, ma dalla quale nelle prossime ore a Bruxelles i Governi europei dovranno trarre le conseguenze con soluzioni concrete

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