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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 17:25.

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È stata limata fino all'ultimo minuto utile, come aveva ammesso stamane il sottosegretario Gianni Letta incrociando i cronisti a Palazzo Chigi. E, alla fine, a un'ora dal vertice dei capi di Stato e di Governo, la lettera contenente gli impegni del Governo italiano, è giunta a Bruxelles. La conferma è arrivata da fonti del Consiglio Ue. Per Silvio Berlusconi e la sua maggioranza comincia quindi il count-down decisivo.

Berlusconi arrivato al Consiglio Ue
Il premier aveva promesso già domenica una risposta alle sollecitazioni arrivate dall'Europa e, dopo un inizio di settimana carico di tensione, con l'esecutivo in bilico sulle pensioni, l'agognata missiva è finalmente giunta all'attenzione del presidente della commissione Ue, Josè Barroso, e di quello dell'Unione Europea, Herman Van Rompuy. Berlusconi, atterrato a Bruxelles poco dopo le 17.30, si è quindi trasferito al palazzo di Justus Lipsius dove erano già arrivati nel frattempo la cancelliera tedesca, Angela Merkel, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e il primo ministro britannico, David Cameron. Il Cavaliere non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti che lo attendevano all'ingresso del vertice Ue e, a chi ha provato a chiedergli se riuscirà a convincere l'Europa e se gli impegni dell'Italia rassicureranno i mercati, si è limitato a fare un gesto con la mano ad indicare "più tardi".

Vertice mattutino a Palazzo Grazioli
Berlusconi ha lavorato alla lettera anche oggi. Nella residenza romana del premier sono arrivati alla spicciolata prima il sottosegretario Gianni Letta, e il segretario del Pdl, Angelino Alfano, e poi i ministri Roberto Calderoli e Renato Brunetta. La missiva è stata così affinata dopo che, nella notte, al termine di un lungo vertice, Berlusconi e Bossi avevano trovato un accordo di massima sulle pensioni di vecchiaia.

Bruxelles: serve calendario chiaro sulle misure
Il documento, atteso inizialmente in mattinata dalla Ue, è rimasto quindi fermo a Palazzo Grazioli. Mentre contatti febbrili tra Roma e Bruxelles, che si sono succeduti per diverse ore, hanno contribuito a sciogliere alcuni nodi. Stamane, infatti, la commissione Ue aveva chiesto esplicitamente un «calendario chiaro» delle misure che il Governo si impegna ad adottare per rilanciare la crescita e assicurare la tenuta dei conti.

Premier e ministri impegnati a fissare scadenze più stringenti
Da qui, quindi, la necessità di un ulteriore passaggio nel gabinetto convocato dal premier nella sua residenza romana per inserire date e scadenze più stringenti, come chiesto da Bruxelles. Berlusconi, con l'aiuto dei ministri competenti, ha quindi lavorato fino alla fine alla messa a punto di un calendario credibile per l'Unione Europea. Tra poche ore si conoscerà il verdetto.

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