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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2011 alle ore 09:25.

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Una insegnate di 27 anni è stata estratta viva dalle macere nella città di Ercis, a tre giorni dal forte sisma che ha colpito la provincia di Van nell'est della Turchia. Lo ha riferito la televisione NTV et CNN-Turk. La donna, Gozde Bahar è stata ricoverata nell'ospedale da campo della città dove è stata ritrovata. E' l'ultimo salvataggio in ordine cronologico del dopo terremoto che ha provocato finora 459 morti accertati tra Ercis e Van, mentre si continua ancora a scavare. Anche ieri sono state salvate diverse persone, tra cui un bambino di 14 anni.

«Ci sono ancora centinaia, forse migliaia di persone intrappolate sotto le macerie», ha detto un portavoce della Federazione internazionale della Croce Rossa a Ginevra, Jessica Sallabank. I feriti sono più di 1.350. Gli edifici distrutti sono 2.256 e si tratta in maggioranza di appartamenti privati. Per oggi è previsto anche l'arrivo della neve e ci sono centinaia di famiglie costrette a passare la notte all'aperto con temperature glaciali.

Dopo i rilievi del servizio emergenze, il Governo turco ha deciso di accettare l'aiuto straniero, compreso quello di Israele, che in un primo tempo aveva rifiutato. Nonostante le attuali tensioni diplomatiche tra i due Paesi, Israele fornirà le roulotte per gli sfollati. «La Turchia ci ha chiesto delle roulotte destinate ad accogliere i senzatetto dopo il terremoto» - ha detto Yigal Palmor, portavoce del ministero degli Esteri israeliano. «Abbiamo immediatamente accettato e le forniremo rapidamente».

L'assenso della Turchia a ricevere aiuti da Israele è giunto nella nottata e subito il ministro della difesa Ehud Barak ha ordinato di inoltrare i primi soccorsi.

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