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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2011 alle ore 14:39.

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«L'opposizione continua con la litania del mio passo indietro, senza rendersi conto che questo è il momento di pensare all'Italia. Solo io e il mio governo possiamo realizzare questo programma di riforme per 18 mesi, ecco perché non esiste alcuna possibilitá che io mi faccia da parte». Lo ribadisce il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in una conversazione con il "Corriere della Sera" annunciando che il 9 e 10 novembre presenterà in Parlamento gli «impegni con l'Europa e le misure per la crescita».

Quanto all'agenda dei provvedimenti, entro il 15 novembre sarà varata la revisione dell'utilizzo dei fondi strutturali e per le Regioni; entro il 30 del prossimo mese partiranno i mutui agevolati per i giovani; entro il 31 dicembre toccherà alle misure per l'occupazione giovanile e femminile. A fine gennaio dovrà essere completato il piano che prevede la «tutela della concorrenza per servizi pubblici locali» con introduzione di un «sistema di garanzia» per la qualità dei servizi nel comparto idrico e del trasporto pubblico. La delega assistenziale e previdenziale dovrà essere varata entro febbraio, mentre per fine marzo dovrà essere pronto il piano di liberalizzazioni e concorrenza anche dei servizi commerciali e dei loro orari.

Si arriva a fine aprile per l'approvazione (almeno in prima lettura) della riforma costituzionale dello Stato, mentre entro fine maggio toccherá al capitolo più spinoso, quello delle «norme più stringenti sul lavoro subordinato e parasubordinato» e per fine giugno sarà la volta della riforma costituzionale sul pareggio di bilancio. Su tutti questi provvedimenti, Berlusconi è pronto a «mettere la fiducia».

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