Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2011 alle ore 12:41.

My24
Condannati Fazio, Consorte, CaltagironeCondannati Fazio, Consorte, Caltagirone

Si chiude a oltre due anni dalla prima udienza il processo sulla tentata scalata di Unipol a Bnl. Dopo la sentenza del processo per la vicenda Antonveneta, arriva alla pronuncia di primo grado l'altro capitolo della famosa estate dei "furbetti del quartierino" e del risiko bancario.

I giudici della prima sezione del tribunale di Milano quest'oggi hanno emesso il dispositivo della sentenza che condanna 13 persone su 21 imputate e tre società su sette, chiamate a rispondere per l'operato dei loro manager in virtù della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Il collegio presieduto da Giovanna Ichino ha condannato l'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio a tre anni e sei mesi e a pagare una multa di 1 milione di euro (tre anni e sei mesi e 700mila euro la richiesta della procura di Milano). Separato il destino di Francesco Frasca: l'ex capo della Vigilanza di Palazzo Koch è stato assolto.

Le pene più severe sono quelle inflitte agli ex vertici di Unipol: l'ex presidente Giovanni Consorte è stato condannato a tre anni e 10 mesi e a una multa di 1,3 milioni (quattro anni e sette mesi e multa di 1,2 milioni la richiesta dei pm), mentre l'allora vicepresidente Ivano Sacchetti e l'allora direttore finanziario Carlo Cimbri sono stati condannati entrambi a tre anni e sette mesi e a pagare una multa di 1 milione di euro ciascuno. Per loro i pm Luigi Orsi e Gaetano Ruta avevano chiesto quattro anni e quattro mesi e una multa di 1,1 milioni di euro.

Il costruttore, editore e vicepresidente della banca Monte dei Paschi Francesco Gaetano Caltagirone, considerato il capofila dei cosiddetti contropattisti, ha ricevuto una condanna a tre anni e sei mesi e una multa di 900mila euro, contro una richiesta a quattro anni e a un milione di euro. La stessa condanna decisa per l'impreditore romano è stata inflitta anche agli altri contropattisti Vito Bonsignore, Danilo Coppola, Ettore e Tiberio Lonati, Stefano Ricucci e Giovanni Statuto. Per loro la decisione dei giudici è stata più pesante della richiesta della procura, che era di tre anni e una multa di 600mila euro ciascuno.

Diverso il destino riservato ai banchieri coinvolti nella vicenza. L'unico condannato è Guido Leoni, numero uno della Bper. I giudici lo hanno condannato a tre anni e sei mesi e a pagare una sanzione di 900mila euro, quando la procura aveva chiesto tre anni e 600mila euro. Assolti invece Giovanni Berneschi (Carige) e i vertici della Popolare di Vicenza Giovanni Zonin e Divo Gronchi. Tra gli assolti figurano anche Giulio Grazioli, i due dipendenti di Deutsche Bank Filippo De Nicolais e Rafael Gil-Alberdi e l'allora numero uno della Coop. Adriatica Pierluigi Stefanini. Per questi ultimi tre è stata accolta la richiesta dei magistrati. Discorso differente per il finanziere bresciano Emilio Gnutti e la sua Hopa. Orsi e Ruta avevano chiesto l'assoluzione per lui e la società, i giudici, invece, hanno fissato una condanna a tre anni e una multa di 900mila euro e una sanzione di 400mila euro per Hopa. Le altre società condannate sono Unipol (720mila euro) e Bper (270mila euro), mentre non dovranno pagare multe Carrige, Popolare di Vicenza, Deutsche Bank Ag London e Coop. Adriatica.

Il Banco di Bilbao, l'istituto spagnolo la cui corsa alla conquista di Bnl fu bloccata proprio da Unipol, avrà diritto a un risarcimento danni da quantificare in una causa civile e intanto i giudici le hanno riconosciuto una provvisonale di 15 milioni di euro a carico di Fazio, Consorte, Sacchetti, Cimbri, Bonsignore, Caltagirone, Coppola, Ricucci, Statuto e i fratelli Lonati. Un risarcimento di 100mila euro è stato riconosciuto anche alla Consob, che si era costituita parte civile nel processo. Lo dovranno pagare Consorte, Sacchetti e Cimbri.

Da questo processo erano usciti in passato con un patteggiamento l'allora numero uno della Banca Popolare di Lodi Giampiero Fiorani e il suo direttore finanziario Gianfranco Boni.

Come preannunciato dopo la lettura del dispositivo, gli imputati ricorreranno in appello e se da una parte Fazio ha espresso la sua costernazione, Consorte ha detto al suo avvocato di essere «deluso, rammaricato, dispiaciuto e frustrato».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi