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Questo articolo è stato pubblicato il 01 novembre 2011 alle ore 10:44.
Serve un Governo economico dell'Ue. Il dibattito sulla riforma della governance è caratterizzato da due linee di pensiero. La prima, quella comunitaria, punta ad affidare più poteri alla Commissione. La seconda, quella intergovernativa, suggerisce un rafforzamento del Consiglio. Per questo motivo la definizione di Mr. Euro è contesa tra Olli Rehn, designato super commissario economico, Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio, e José Manuel Barroso, presidente della Commissione, oltre al ruolo del presidente della Bce nella politica monetaria. Ma le esigenze dei mercati non coincidono con le lentezze dei dibattiti: è tempo di decidere. Andrebbe definito "il numero di telefono unico" di Mr. Euro.
Jean-Claude Trichet, presidente uscente della Bce, ha proposto la creazione di un ministro delle Finanze Ue. In questa direzione vanno alcune delle indicazioni dell'appello delle cento personalità europee pubblicato dal Sole 24 Ore il 12 ottobre 2011. Seguendo l'insegnamento dei padri fondatori dell'euro, come il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, fatto l'euro, bisogna fare il Governo dell'economia europea. Questo Governo dovrebbe essere il "guardiano della disciplina fiscale" e assicurarsi che gli obiettivi di bilancio e di riforma siano attuati. Di fatto ciò sta già avvenendo con il Patto di stabilità rafforzato. L'obiettivo dunque deve essere quello di accelerare un percorso già avviato e a buon punto.
Negli ultimi mesi la scarsa chiarezza nella governance europea ha costretto la Bce a supplire al ruolo guida della politica economica, come dimostra la lettera per suggerire riforme inviata al Governo italiano. Questo compito dovrebbe invece spettare alla Commissione o a un Mr. Euro dotato di veri poteri.
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