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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2011 alle ore 12:53.

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Nell'estate 2007 ha cominciato a studiare i contratti derivati sottoscritti dal Comune di Milano, denunciando commissioni implicite e rischi finanziari. Poi, ha sfidato le 4 banche - Ubs, Deutsche Bank, Jp Morgan e Depfa Bank - con tre esposti alla Procura di Milano.

Oggi, da direttore generale della nuova amministrazione di centrosinistra, Davide Corritore si dice ottimista sugli esiti del processo in corso: «Sono convinto che il reato di truffa aggravata verrà accertato e sanzionato». E lancia una nuova iniziativa: un nuovo pool di specialisti composto dagli avvocati Valerio Menaldi e Daniele Portinaro per valutare ulteriori azioni legali.

Sta seguendo il processo contro le banche per truffa aggravata?
In Comune non perdiamo una sola virgola del processo e dei suoi risvolti, considerando la grande posta in gioco per il bilancio comunale.

E che idea si sta facendo?
Che le banche stanno cominciando ad ammettere di avere incassato ingenti sovrapprezzi a carico del Comune (i cosiddetti costi impliciti) sulle operazioni in derivati che proponevano a Palazzo Marino in qualità di advisor.

Le banche dicono che le commissioni ci sono, certo, ma che sono legittime.
È una delle domande a cui dovrà dare risposta il processo: è lecito che le banche selezionate dal Comune come advisor abbiano lucrato 100 milioni sulle operazioni consigliate senza informare l'ente di questo guadagno? Per di più senza spiegare la rischiosità futura delle operazioni consigliate?

Non teme che i lunghi tempi processuali e la prescrizione dietro l'angolo vanifichi tutto?
Sono convinto che il reato contestato verrà accertato e sanzionato,e che si arriverà a sentenza prima della prescrizione prevista per dicembre 2012. Tuttavia per noi la questione cruciale non è condannare qualcuno, ma recuperare quanto è possibile dei 100 milioni sottratti ai bilanci del Comune.

Secondo lei i vertici del Comune di Milano, più altri 11 funzionari, si sono davvero messi d'accordo per truffare l'amministrazione?
Non sta a me giudicare il perimetro delle responsabilità. Io nel 2007 ho fatto tre esposti perché ravvisavo nelle operazioni sui derivati il reato di truffa aggravata, concentrandomi più sul contenuto della truffa che sull'identità degli autori.

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, che ha avviato l'operazione, sostiene che sono state messe sotto accusa solo le persone più vicine a lui.
Spero che Gabriele Albertini, da ex sindaco, condivida con noi il cuore civico del processo: recuperare 100 milioni di costi occulti sottratti al Comune e alla collettività. L'amministrazione comunale è concentrata su questo, e non sull'annosa contrapposizione tra magistratura e politica.
Proprio Albertini, e non solo, sostiene che l'operazione sia stata comunque vantaggiosa, perché ha permesso una riduzione degli oneri finanziari. Cento milioni di costi occulti a carico della comunità non sono un vantaggio. E non vedo vantaggi nell'1,6 miliardi di Credit default swap stipulati con le banche per i prossimi 25 anni, sui quali abbiamo attualmente un mark to market negativo di ben 300 milioni di euro.

Ma dal punto di vista finanziario, nel complesso, è stata vantaggiosa o no? Eppure gli Interest rate swap hanno avuto anche trend positivi in alcuni periodi, anche recentemente.
Per ora l'unico vantaggio rilevato è stato l'effetto ottico iniziale: con i nuovi bond e i derivati il comune non ha risparmiato proprio nulla, ma ha generato nell'immediato un up-front artificiale di cassa, dilazionando rate programmate di mutuo e raddoppiando la durata dei propri debiti.

Lei non ha sempre sostenuto che le operazioni più rischiose fossero state introdotte dall'amministrazione Moratti, con i Credit default swap, più che con il bond e i primi derivati?
Non vi sono dubbi, considerando che con i Cds stipulati nel 2007 abbiamo coperto rischi di default di terzi fino al 2035. In altre parole siamo un ente locale trasformatosi in compagnia assicurativa. Viene naturale chiedersi quanto ciò fosse legittimo.

E ora cosa farà il Comune? Aspetta la fine del processo?
In questi giorni abbiamo formalizzato la nascita di un nuovo pool legale specializzato sui derivati, arricchito dalla presenza degli avvocati Portinaro e Menaldi, incaricati di valutare e intraprendere tutte le ulteriori azioni finalizzate a tutelare il bilancio del Comune di Milano.

Dunque ulteriori iniziative, anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato sul caso della provincia di Pisa, con l'ipotesi di un'autotutela?
Valuteremo ogni proposta dei legali. Non amiamo certo le vie giudiziarie, e preferiremmo agire per altre vie. Ma per farlo bisogna essere in due: il Comune e le banche.

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