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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2011 alle ore 22:03.

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Le forze armate britanniche stanno accelerando i piani per una potenziale azione militare mirata in Iran, mentre crescono le preoccupazioni a livello transatlantico per il programma di arricchimento dell'uranio di Teheran. Lo scrive il Guardian sul suo sito online. Il ruolo britannico sarebbe in appoggio a un attacco missilistico americano che il ministero della Difesa di Londra ritiene in via di allestimento contro installazioni chiave del programma atomico iraniano. «Se andrà avanti con questi piani, Washington cercherà e riceverà l'appoggio del Regno Unito nonostante alcune riserve all'interno della coalizione», riporta il Guardian. La finestra per un intervento sarebbe di dodici mesi, «ma Obama dovrà prendere una decisione nei prossimi mesi perchè non vuole ordinare una cosa del genere appena prima delle elezioni negli Stati Uniti».

Stati Uniti, Camera approva nuove sanzioni contro Iran
La Commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti statunitense ha intanto approvato nuove sanzioni contro l'Iran per costringere Teheran ad abbandonare i propri programmi nucleari. Il provvedimento - che dovrà essere ora adottato anche dal Senato - mira in particolare a colmare alcune lacune nelle sanzioni imposte dagli Stati Uniti attualmente in vigore, oltre a vietare la concessione del visto a chiunque sia legato ai settore energetico iraniano. Le sanzioni colpiscono in particolare i Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) e gli istituti finanziari controllati dal corpo d'elite dell'esercito iraniano; inoltre sono previste sanzioni anche per quelle banche internazionali che effettuino delle transazioni con la Banca Centrale iraniana.

Si preparano i piani per un dispiegamento di navi e sottomarini
Nel frattempo le sfere militari di Sua Maestà starebbero cominciando a preparare i piani per un dispiegamento di navi e sottomarini caricato con missili Tomahawk, che dovranno far la loro parte in un attacco per la maggior parte condotto via aria. Un'invasione di terra non è programmata, ma «un piccolo numero di unità delle forze speciali», ha confidato al quotidiano britannico un'altra fonte militare, potrebbe essere necessario sul terreno.

L'8 novembre il rapporto dell'agenzia per l'energia atomica
L'attesa delle cancellerie occidentali - che in pubblico insistono per il negoziato con l'Iran - è per l'8 novembre, quando arriverà il rapporto sull'arricchimento dell'uranio stilato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica, ma già di recente gli analisti e gli esperti militari americani e britannici hanno potuto constatare la «sorprendente resistenza» dell'Iran di fronte alla sanzioni. La Repubblica islamica, che nelle scorse settimane si è mostrata «di nuovo aggressiva e senza una ragione apparente», riuscendo a organizzare una serie di omicidi all'estero, avrebbe pienamente recuperato il danno inferto alle proprie infrastrutture dal cyber-attacco innescato lo scorso anno da Israele e Stati Uniti utilizzando con successo il virus Stuxnet per mettere fuori uso almeno metà delle centrifughe. Le più efficienti di queste sono state trasferite in una base tra le montagne attorno a Qom, e da qui al prossimo novembre gli iraniani potrebbero riuscire a nascondere del tutto «materiali e altro potenziale» bellico

Netanyahu vuole da Governo autorizzazione ad attacco preventivo
Anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto al suo gabinetto l'autorizzazione per un attacco preventivo. Lo riferisce la rete usa Abc che sottolinea come l'argomento sia stato affrontato nello stesso giorno in cui Israele ha lanciato con successo un missile balistico in grado di raggiungere la Repubblica islamica con una testata atomica.

Khamenei, americani peggiori terroristi al mondo
«Gli Stati Uniti vogliono accusarci di terrorismo, mentre sono loro i più grandi terroristi del mondo». Lo ha detto la Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Alì Khamenei , durante un discorso tenuto a Teheran davanti a un gruppo di studenti iraniani. «Abbiamo a disposizione centinaia di documenti che proverebbero come gli Stati Uniti sostengono il terrorismo in Iran e nell'area mediorientale. Con la pubblicazione di questi documenti - ha aggiunto, citato dall'agenzia di stampa Fars - sbugiarderemmo chi si dichiara sostenitore dei diritti umani e promotore dell'anti-terrorismo nel mondo». «Gli Stati Uniti sono stati sconfitti sia in Afganistan che in Iraq e per questo motivo non hanno altra soluzione che lasciare entrambi i Paesi», ha detto ancora Khamenei. E sul ruolo di Washington in Nord Africa ha ribadito che «gli Usa sono stati sconfitti dal popolo musulmano anche in Nord Africa, non essendo riusciti a sostenere i loro fedeli alleati, Ben Ali, Mubarak e Gheddafi».

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