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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2011 alle ore 17:34.

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Giancarlo Pittelli. (Foto LaPresse)Giancarlo Pittelli. (Foto LaPresse)

Raccontano i ben informati che non nutra particolari simpatie per Niccolò Ghedini. Soprattutto dopo l'avvicinamento dell'avvocato del premier al governatore, Giuseppe Scopelliti, da cui si è allontanato. Perché Giancarlo Pittelli, penalista catanzarese, classe 1953, è nato e cresciuto politicamente in Calabria dove ha un avviatissimo studio legale.

L'esordio alla Camera nel 2001
L'esordio nella politica che conta risale al 2001 quando Pittelli viene eletto deputato per la Casa delle libertà nel collegio uninominale di Soverato e, data la sua esperienza nelle aule dei tribunali, il premier lo spedisce in commissione Giustizia. Cinque anni dopo l'avvocato torna nei palazzi romani: non più Montecitorio, però, ma Palazzo Madama, dove arriva come senatore eletto nelle liste forziste in Calabria.

La lettera ad Alfano e il passaggio al gruppo Misto
Il suo nome è comparso tra gli indagati dell'inchiesta Poseidone condotta dall'ex pm Luigi De Magistris su presunti illeciti nella gestione dei fondi comunitari, ma lui si è sempre proclamato innocente e, nel gennaio 2009, ha deciso di rassegnare le dimissioni da parlamentare, poi ritirate. Il disagio verso il Pdl e il Governo Berlusconi non è nuovo. Visto che Pittelli aveva già lasciato il gruppo qualche mese fa, per approdare al misto, non prima di aver inviato una lettera al segretario Angelino Alfano. Ora, con la nuova missiva, è arrivato il divorzio definitivo.

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