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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2011 alle ore 13:57.

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Se il Sole 24 Ore pubblica un manifesto per l'Europa dovremmo ascoltare. Vuole dire che si è avanti rispetto alla percezione dei politici: che il tempo è scaduto, che c'è bisogno di azione e si deve ricostruire.

I cinque punti sono tutti interessanti. Con alcuni mi trovo d'accordo, con altri meno, o meglio, credo che vadano specificati. Mi trovo d'accordo ad esempio con il punto tre e con il punto cinque. Entrambi potrebbero favorire la crescita, soprattutto il punto tre, e sappiamo quanto ci sia bisogno di crescita in Europa. È la prima necessità. Aumentare la concorrenza e la flessibilità per l'approvvigionamento per le banche è un punto chiave per armonizzare meglio il sistema finanziario europeo. Per gli altri punti, vorrei considerarli nel loro giusto contesto.

Faccio un esempio. Creare un governo economico della Ue senza passare a un sistema fiscale federale e dunque alla rinuncia dell'autonomia fiscale da parte dei singoli Stati membri rischia di essere inutile, di aggiungere un altro livello di burocrazia. Ma si è in grado oggi di rinunciare alla sovranità fiscale? Lo stesso vale per altri due punti: la Bce che dovrebbe aggiungere alla missione per il controllo dei prezzi una missione per la crescita, e l'emissione obbligazionaria europea che consenta di coprire i fabbisogni a livelli di tassi di interesse sostenibili. Entrambe le missioni devono avere una caratterizzazione di eccezionalità. Non possono essere sostitutive delle riforme. Ricordiamocelo: il problema qui non è monetario il problema è strutturale, ci vogliono riforme drastiche che aprano l'economia.

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