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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2011 alle ore 18:52.

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Piloti in parata in ricordi di Marco Simoncelli (Ap)Piloti in parata in ricordi di Marco Simoncelli (Ap)

Tutti per SuperSic – il cielo era plumbeo, alle 10.10 della mattina, ma davvero le nuvole avranno solo potuto affievolire un poco il rombo che è salito dal circuito di Valencia. Tutte le moto delle tre classi in fila a fare un giro d'onore dietro la Honda RC212V bianca numero 58, che era di Marco e che stavolta è stata guidata da Kevin Schwantz, il leggendario texano campione del mondo della 500 (nel 1993), amico fraterno del Sic, che ha sventolato una bandiera con l'effige del Sic.

Poi sulla linea del traguardo, la moto del Sic è stata posta davanti a tutte le altre col casco di Marco sulla sella, mentre sul podio delle premiazioni veniva srotolata una gigantografia del romagnolo.

I piloti della MotoGP sono scesi dalla sella e si sono disposti in piedi vicino a tutti i componenti del paddock, comprese le autorità locali e i rappresentanti delle associazioni legate alla MotoGP (Dorna, IRTA e FIM), mentre gli altri colleghi delle classi minori sono rimasti in sella: occhi al cielo e sono partite le tracas, i petardi spagnoli che di solito sono usati per le vittorie dei piloti di casa, accompagnate da un lungo applauso. Valentino Rossi aveva addosso una maglietta col la scritta "sic" e il numero 58, e tra le mani teneva il casco speciale realizzato per l'occasione da Aldo Drudi: una "fusione" dei caschi e dei colori di sic e Vale, a testimoniare il legame indissolubile tra i due. Il commosso "casino" suggerito da papà Paolo è durato ben più di un minuto, e Marco da lassù davvero avrà apprezzato questo mare d'affetto e malinconico frastuono

La gara – Mai come stavolta, a mondiale deciso e con la morte nel cuore, la gara è stata complemento e contorno. A deciderla, a quattro giri dalla fine, un acquazzone che ha cambiato le carte in tavola, cioè in pista. Stoner domina dal semaforo verde fino a quel punto, quando la pioggia fa rientrare sull'australiano Spies e Dovizioso, che hanno staccato Pedrosa. L'americano della Yamaha va in testa e sembra avercela fatt, ma proprio sul traguardo il canguro lo brucia grazie alla potenza della sua Honda. Terzo dovizioso, settimo Capirossi all'ultima gara di una carriera straordinaria. E rossi? Valentino va k.o. subito, dopo poche curve: colpa di un errore di Bautista, che provoca una carambola che fa cadere il dottore, ma anche De Puniet e Hayden. Peccato per Vale, che avrebbe voluto un podio da dedicare a supersic, alla Ducati e a se stesso alla fine di un'annata tutta da dimenticare

Moto2: vince Pizzo, cioè Gresini – Assegnato il titolo alla vigilia, causa la mancata partecipazione dell'infortunato Marquez, al tedesco Bradl, la Moto2 regala una sorpresa che fa venire i brividi. Fuori gioco anche il neo iridato, caduto (così come Mattia Pasini,per fortuna senza danni), la vittoria all'italiano Michele Pirro, altro pilota proprio del Team Gresini

125: gara a Vinales, titolo a Terol – Una scivolata al 3° giro del GP valenciano decide a favore di Terol il mondiale della ottavo di litro, l'ultimo della sua storia, visto che la categoria l'anno prossimo sarà sostituita dalla Moto3. Johann Zarco, l'unico che poteva insidiare lo spagnolo, cade e consegna la corona iridata a Terol, cui bastava un 11° posto, visti i 20 punti di vantaggio in classifica, ma che grazie al k.o. del rivale ha potuto festeggiare già prima della bandiera a scacchi. La gara valenciana è stata vinta da Maverick Vinales, - che ha fatto il giro di onore con una bella bandiera con la foto di Simoncelli - al quarto successo stagionale, che ha preceduto proprio Terol, 2°, e Faubel, 3°, per un podio tutto spagnolo

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