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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2011 alle ore 16:28.
«Chiedo al presidente Berlusconi di accogliere l'invito che in forme diverse gli viene rivolto da ogni parte a contribuire con tutto il suo peso politico alla nascita di un governo di unità nazionale». È l'appello rivolto da Beppe Pisanu, presidente della commissione Antimafia a Silvio Berlusconi nel corso della manifestazione del Terzo Polo al Palalottomatica di Roma. Pisanu ha aggiunto, sempre rivolto a Silvio Berlusconi: «io continuo a confidare nell'intelligenza del premier e nella coerenza politica di tanti colleghi del Pdl che non si rassegnano al peggio e mettono davanti a tutto - ha concluso Pisanu - il bene dell'Italia».
La sfiducia
Stiamo discutendo in queste ore tra le forze diopposizione. Ascoltiamo le perplessità e le posizioni che si muovono ai margini della maggioranza. Quanto agli strumenti, stiamo valutando se sarà una mozione di sfiducia o un'altra iniziativa. È certo che l'opposizione non starà ferma»: ha risposto così ilsegretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ospite di Lucia Annunziata a «in mezz'ora».Bersani ha spiegato che se il governo si dimette prima la sfiducia diventa superflua. Alla domanda su come si comporteranno leopposizioni se la Camera vota il rendiconto dello Stato, Bersani ha spiegato che quella circostanza «sarà una ragione in più persfiduciare».
Di Pietro
Prima dobbiamo avere i numeri e poi presentare la mozione di sfiducia. In questo momento non è tanto in discussione la mozione di sfiducia del centrosinistra ma la presa d'atto dello sfaldamento del centrodestra». Lo dice all'Adnkronos il leader dell'Idv, Antonio di Pietro. «Questo governo - rimarca il presidente dell'Italia dei Valori- non ha più i numeri per fare le leggi. Sul voto di fiducia magari in quel momento potrá pure raccoglierli, ma non avrá numeri nei provvedimenti in concreto. Ci sono 50-60 persone che stanno al governo e non possono votare perchè non hanno il dono dell'ubiquitá per stare in Aula e ai ministeri. Questo vuol dire che il Parlamento è bloccato e inadatto a legiferare».
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