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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2011 alle ore 14:34.

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Elastica lo è da tempo, molto tempo. Fin da quando, nella Buona domenica che fu di Jerry Scotti, si lanciava dalla gru in spericolati bungee jumping, tenendo l'Italia col fiato sospeso. Non sorprenda dunque l'ultima mossa della più dinamica e televisiva fra le donne del Pdl, la deputata Gabriella Carlucci (foto). L'ex soubrette, in Forza italia dalla prim'ora, fiutata l'aria che tira, in men che non si dica, oplà, si è catapultata sui banchi dell'Udc. Ha abbracciato Pierferdinando Casini, ma non lo dice a Silvio «perché gli voglio bene». E per fortuna! Figurarsi se solo ci fosse stato dell'astio fra i due, chessò, folgorata sulla via di Damasco avrebbe traslocato dal nemico di sempre, Di Pietro?

Ma, si sa, in fondo lei è un'artista, e con gli artisti, specie quelli della televisione, ci vuol pazienza. Figurarsi dunque con una che ha presentato da Azzurro, al Festivalbar, al Cantagiro e perfino due edizioni del Festival di Sanremo. E con una sorella maggiore, la mitica Milly (per inciso ora in rotta di collisione con le reti Mediaset per via dell'affaire Balla sotto le stelle-Baila) che in Rai ha fatto storia, e alla sorella minore una certa ombra (come insinuano certe ex colleghe invidiose).
Le stesse che ricordano come poi Gabriella sia arrivata al presente di carriera a condurre la non proprio eccelsa Mela Verde su Rete4.
Eppure gli esordi della mediana delle tre sorelle Carlucci, erano tutt'altri. Con una partenza da botto, nel programma che ha fatto la storia della tv italiana: il mitico Portobello, con il grande Enzo Tortora e il pappagallo che non parlava mai. A lei invece le parole non sono mai mancate, specie quelle di affetto, financo il più spericolato che la faceva definire pasdaran del premier, quando in pieno scandalo Bunga Bunga citò perfino i suoi figli pur di difendere il cavaliere: «Per i miei figli adolescenti Berlusconi è un mito perché parla una lingua che loro conoscono, racconta le barzellette ed è anche super potente da un punto di vista sessuale». In rete non la mandarono giù bene, con un commento su tutti, degno della miglior penna al vetriolo di Louella Parsons: la Carlucci «da Portobello a porcobello».

La signora, dai lunghi capelli biondissimi e dalle gambe ancor tornite, con sospette ma ancora sexy labbra prominenti, sarda d'Alghero e classe 1959, fra le dichiarazioni più recenti in difesa di Berlusconi è arrivata su su, ad altezze inusitate anche per lei, ingaggiando un dibattito con una sua, per certi versi, collega, Madonna.
La diva americana è stata da lei rimbeccata per certe sue dichiarazioni affatto lusinghiere nei confronti del suo amato premier, indicato dalla cantante come «inadatto a guidare l'Italia». «Mi dispiace moltissimo che Madonna abbia avallato le tesi dell'Economist, tra l'altro in un Paese come l'Italia che la adora», ha esordito l'onorevole soubrette. Poi rincarando la dose: «Evidentemente ha un ufficio stampa comunista che le ha detto di dire così per farla uscire meglio sui giornali comunisti... E' evidente che non sa nulla dell'Italia. E' come se io, che sono stata recentemente negli Usa per un gemellaggio con la città di Miami, parlassi male di Obama».

Prove di fedeltà dichiarata e d'amore viscerale. Ovviamente a tempo, con una scadenza quasi da yougurt, della serie, tanto per restare al video «c'eravamo tanti amati». Quanto a Miami, la signora deve amarla davvero tanto, se come prova d'affetto ha sostenuto il gemellaggio con la cittadina di Margherita di Savoia di cui è anche sindaco. Mi-ami-Margherita, lo slogan c'è e lei se ne intende.
Sempre per pescar sul recente, di lei si ricordano le crociate sui libri di testo delle scuole italiane che «plagiano contro Berlusconi» e bisogna intervenire. I soliti comunisti, per lei come per il suo mentore. Perché la Carlucci, sia chiaro, fin qui è stata una vera pasdaran dei sentimenti del berlusconismo. Una che non le ha mai mandate a dire, insomma. Temeraria con le sue dichiarazioni in Parlamento come sull'asfalto, dove la cronaca recente la segnala per contravvenzione in sosta vietata alla guida della sua Porsche.
Stavolta, però, ha addirittura invertito la marcia, virando a sinistra, in direzione dell'Udc. Perché spericolata lo sarà pure la Carlucci, ma con rischio sempre calcolato.

A questo punto sorge un dubbio: a Berlusconi qualcuno lo avrà poi detto che chi di televisione ferisce... E vatti a fidare delle soubrette: che poi il rischio è che con i tempi che corrono l'effetto imitazione si tiri dietro le altre. Gabriella docet, per il prossimo giro di giostra magari scriveremo, chissà, del grande salto della Minetti o della Carfagna...Peccato solo che come diceva Tortora ormai «il tempo è tempo scaduto, Big Ben ha detto stop».

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