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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2011 alle ore 09:11.

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Tra le ipotesi è la meno gettonata, quella che si avvicina di più a quella del terzo tipo. In ogni caso ha qualche sparuto tifoso e viene accreditata come la preferita dalla Lega, tant'è che ieri sera circolava da fonti vicine a Via Bellerio. Dunque lo schema è questo: passo indietro di Silvio Berlusconi che si dimette prima del voto sul rendiconto dello Stato e senza chiedere un voto di fiducia alle Camere.

Un iter che ha l'obiettivo di proporre come alternativa alla sua premiership quella di Angelino Alfano, segretario del Pdl. Una successione all'insegna di un ricompattamento della maggioranza e della riconquista dei transfughi del Pdl che in questi giorni stanno lasciando la casa-madre. Ma soprattutto questa opzione potrebbe essere nelle grazie della Lega – anche se in modo più tattico che reale – solo perché esclude un allargamento all'Udc, partito con cui il Carroccio di Bossi vuole tenere le distanze perché «anti-federalista». Le probabilità di un simile esito sono le più basse dato che senza allargamento i numeri continuerebbero a essere sul filo di lana.


- Assai alta la possibilità di una bocciatura: lo spread resterebbe alto per un approdo che non sa di cambiamento. La fattibilità politica è scarsa visto il no del premier che dimostra solo un gioco tattico della Lega. Insufficiente il voto del Sole 24 Ore: non ci sarebbero garanzie sulle riforme


Giudizio dei mercati - NEGATIVO
Praticabilità politica - MEDIA
Giudizio del Sole 24 Ore - NEGATIVO


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