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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2011 alle ore 08:10.

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BRUXELLES - La Commissione europea si è detta ieri «molto preoccupata» dalla situazione italiana. La presa di posizione, dietro alla quale si nasconde l'ennesimo appello a riformare l'economia dell'Italia, è giunta in un momento cruciale, mentre i mercati finanziari continuano a mettere sotto pressione il paese e si profila a Roma la drammatica fine del Governo Berlusconi.

«La situazione economica e finanziaria» dell'Italia è «molto preoccupante», ha detto il commissario agli Affari economici Olli Rehn, parlando ieri pomeriggio dopo una riunione dell'Ecofin a Bruxelles. «Seguiamo la situazione da molto vicino», tenuto conto che «il Paese sta facendo i conti in questo momento con una pressione molto significativa dei mercati».
«Per quanto concerne gli spread delle obbligazioni italiane - ha aggiunto Rehn - certamente siamo preoccupati per la situazione che stiamo seguendo molto da vicino, ma non voglio fare commenti o sostenere che un particolare livello è drammatico». Ieri il rendimento del titolo decennale è salito al 6,76%, ai massimi storici. Tutti gli osservatori convengono nel dire che un livello del 7% è insostenibile.
Da settimane ormai la Commissione europea sta lottando su due fronti: la Grecia, sempre sull'orlo della bancarotta e alla ricerca disperata di un nuovo governo dopo le dimissioni del premier George Papandreu; e l'Italia drammaticamente in bilico, e alle prese con una crisi politica senza precedenti che a questo punto dovrebbe portare alla prossima uscita di scena di Silvio Berlusconi.

Sul fronte greco le autorità comunitarie hanno più volte esortato la classe politica a creare un Governo di unità nazionale perché le riforme siano condivise da tutti i principali partiti. Ieri Rehn non ha voluto seguire la stessa strada parlando dell'Italia, ma ha detto di sperare «in un ritorno della stabilità politica» e ha ricordato che avere «un consenso sociale il più ampio possibile aiuta nell'affrontare sfide» come quelle italiane.
Nella sua conferenza stampa di ieri, il commissario ha confermato che una missione dell'Esecutivo comunitario sarà oggi in Italia. Guidato dal vice direttore per gli affari economici Servaas Deroose, il gruppo di economisti avrà il compito di monitorare l'adozione delle misure economiche promesse dal Governo Berlusconi, chiarire alcuni aspetti rimasti in ombra e tenere sotto pressione l'establishment politico italiano.

Il momento è delicatissimo. L'Europa teme che se il contagio della crisi debitoria dovesse attecchire anche in Italia l'intera zona euro sarebbe sull'orlo del collasso. In questo senso, non passa giorno senza che i partner europei facciano pressione sulla classe politica italiana - indipendentemente dal Governo in carica - perché rimetta ordine nelle sue finanze pubbliche e liberalizzi la sua economia. (B.R.)

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