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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2011 alle ore 13:26.

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L'Italia «deve impegnarsi di più per realizzare le misure di austerità». Così la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che in un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa tedesca Dpa ha comunque aggiunto che il nostro Paese «si è già impegnato molto». Merkel ha anche rilevato che «nessun Paese può attualmente ritenere di essere alla fine del processo di riforme. Tutti noi dovremo pensare in futuro ad aggiustamenti».

Più in generale Merkel ha detto, intervenendo a Falling Walls a Berlino - che per risolvere la crisi dell'euro non c'è tempo da perdere, ma ognuno deve anche sapere che ogni decisione sul piano nazionale pesa sull'Europa intera. «Adesso bisogna eliminare i punti di debolezza e non c'è tempo da perdere», ha affermato. «In Europa ci troviamo tutti in un momento difficile e nella situazione attuale la fiducia è una merce rara, ne serve di più - ha proseguito - gli accordi comuni per il Patto di stabilità e di crescita proteggono tutti. Se non vengono rispettati, un'istituzione europea deve avere il diritto di poter intervenire nei bilanci nazionali contestati». «Ognuno deve sapere - ha concluso - che le proprie decisioni nazionali possono avere pesanti conseguenze in Europa ed altrove, poichè abbiamo sempre più a che fare con una politica interna europea».

Di seguito il suo intervento integrale:
«È una bella tradizione, Falling Walls. Non ho soluzioni per voi o una panacea. Ma sono convinta che questa giornata del 9 novembre è un simbolo di quello che si può fare. Dalla colpa delle persecuzioni razziali, alla sofferenza della divisione della società tedesca e alla gioia della caduta del Muro. E questo forum cerca di vedere quel simbolo come un incoraggiamento a guardare avanti e a definire quali nuovi muri devono cadere. Provocare al progresso, con lo scambio di idee».

«La Germania deve rimanere un important location per la scienza e dobbiamo diventare più attraenti per la scienza e gli scienziati. La nostra ricchezza è la chiarezza delle menti che abbiamo. Le risorse che abbiamo sono limitate, ma il loro impiego più importante è nella formazione e nella ricerca. Quando cadono i muri i giovani possono andare dove vogliono e possono scegliere di lasciare la Germania: vogliamo trattenerli e attirarne dall'estero. Dobbiamo abbattere altri muri e ci troveremo in una società più aperta e solo pensando alle menti migliori e alla ricchezza che ci portano potremo continuare a vivere con una buona qualità della vita».

«Gli europei sono il 7% della popolazione mondiale e il 20% del Pil mondiale: entrambi questi dati sono destinati a scendere. Come possiamo pensare alle generazioni future e che cosa possiamo fare per loro? L'Europa è a un bivio. È di fronte a scelte importanti. È il tempo di rompere il muro di una nuova Europa. Pensiamo alle prossime generazioni. Non è un momento piacevole. Il nostro debito è enorme. Ma è ora di decisioni importanti. Per il futuro dobbiamo vivere in una unione stabile: le democrazie possono essere solide solo se ci sono istituzioni che impediscono che le regole fondamentali siano rispettate».

«Dobbiamo cambiare il sistema dei trattati. Ma il sistema dei trattati è troppo tortuoso. Ci sarebbe un muro da abbattere: il sistema per fare decisioni sui trattati in Europa deve diventare più facile. Dobbiamo adattarci al cambiamenti. Con più Europa, non con meno Europa: le preoccupazioni irlandesi, greche, portoghesi sono preoccupazioni tedesche, o italiane! La responsabilità europea deve diventare un fatto di vita quotidiana in tutti i paesi europei».

Dobbiamo difendere l'Europa nelle crisi globali. Questa crisi europea è il momento per entrare in una nuova Europa. E bisogna fare in fretta. Il mondo non aspetta l'Europa. Non siamo più il centro del mondo. Dobbiamo entrare in una Europa delle responsabilità.

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