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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2011 alle ore 08:07.

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Perquisizioni a tappeto ieri su delega dei sostituti procuratori di Milano Roberto Pellicano e Mauro Clerici nell'ambito dell'inchiesta sui finanziamenti della Bpm alla società Atlantis/Bplus Giocolegale, attiva nel settore dei giochi d'azzardo. Ufficiali della Finanza di Milano hanno eseguito le perquisizioni negli uffici di Bpm e Atlantis/Bplus a Roma e Milano, e a Bologna in quelli di uno studio di commercialisti che gestisce società amministrate dalla figlia di Massimo Ponzellini, ex presidente della banca e attuale presidente di Impregilo, indagato per associazione a delinquere e ostacolo alle autorità di vigilanza.
Secondo la Procura, in seno alla banca si sarebbe formata «un'associazione affaristico criminale» composta dallo stesso Ponzellini e dal suo assistente e 'factotum' Antonio Cannalire.
L'ex presidente ha però smentito dichiarando di sentirsi «tranquillo».
La perquisizione negli uffici di rappresentanza di Atlantis/BPlus a Roma, a Piazza di Spagna, ha avuto due risvolti inattesi. L'amministratore della società, Francesco Corallo, ha dapprima tentato di bloccare i finanzieri invocando una supposta immunità diplomatica. Corallo si è dichiarato ambasciatore della Fao per conto di un paese caraibico (la sua società-madre ha sede nelle Antille Olandesi, ma pare che il paese sia un altro).

Verificando questa sua asserzione con il ministero degli Esteri, i finanzieri avrebbero però appurato che la sua pratica non aveva ancora ottenuto l'avvallo finale della Farnesina. E hanno a quel puntato tentato di procedere con l'attività di perquisizione. A quel punto si è presentato l'onorevole Amedeo Laboccetta, ex procuratore dei Atlantis che formalmente aveva abbandonato ogni ruolo nella società dopo l'elezione. Dopo essersi qualificato come parlamentare, Laboccetta ha rivendicato la proprietà di un computer e l'ha portato via sotto gli sguardi sconcertati dei finanzieri.
«La vicenda ha dell'incredibile e getta un'ombra inquietante sui rapporti del parlamentare con la società», ha detto il deputato Francesco Barbato (Idv), secondo il quale Laboccetta «si é fatto scudo di una prerogativa parlamentare trasformandola in mero privilegio».

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