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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2011 alle ore 22:23.

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Fini: il governo Monti nasce soltanto con l'ok di Berlusconi a larghe intese. Le elezioni ora una follia. Nella foto Gianfranco Fini, ospite del talk show di Michele Santoro, "Servizio pubblico" (Ansa)Fini: il governo Monti nasce soltanto con l'ok di Berlusconi a larghe intese. Le elezioni ora una follia. Nella foto Gianfranco Fini, ospite del talk show di Michele Santoro, "Servizio pubblico" (Ansa)

Un nuovo premier incaricato già lunedì mattina, alla riapertura dei mercati. Un presidente del Consiglio che si presenti in Parlamento «con una lista assai scarna, di 12 ministri scelti per le loro capacità e un programma di pochi punti che non sia il libro dei sogni». Una figura attorno a cui possa crearsi «una convergenza di forze parlamentari inedita». È l'auspicio che il presidente della Camera, Gianfranco Fini esprime intervenendo a Servizio Pubblico, la trasmissione di Michele Santoro, a proposito di un possibile esecutivo guidato da Mario Monti.

Le elezioni, dice Fini sarebbero «un'autentica follia», perché «andando a votare con questa legge elettorale c'è il rischio di non raggiungere una maggioranza netta». Del resto, «siamo di fronte a un periodo eccezionale, non possiamo rispondere in modo tradizionale». Quanto a Bossi che ha annunciato l'opposizione della Lega a un governo tecnico-istituzionale, il leader di Fli si dice convinto che «sia alla ricerca della verginità perduta». «Ci sono alcune questioni - sostiene Fini - che hanno inciso molto nell'elettorato leghista, come quelle della legalità. Bossi pensa: 'se nasce un nuovo governo e io sto fuori in un anno ritrovo il consenso'».

Ma le larghe intese, sottolinea il presidente della Camera, nascono soltanto se c'è il consenso dell'attuale presidente del Consiglio. «Il governo Monti nasce solo se Berlusconi si prende la responsabilità di dire sì a un governo di larghe intese», altrimenti «sarebbe un governo del ribaltone». Berlusconi - aggiunge Fini - ha la responsabilità di dire: 'facciamo fronte comune'». Ma, prosegue il leader Fli, «chi si prende la responsabilità di dire no dovrà spiegare perché privilegia un interesse di parte a quello generale». L'Italia è sull'orlo del «precipizio». Il berlusconismo è finito? domanda Michele Santoro. «È finito il governo Berlusconi, accontentiamoci», risponde Gianfranco Fini che chiarisce: «il berlusconismo non so neanche bene cosa sia. Voltiamo pagina».

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