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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2011 alle ore 15:50.

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Igor Marini (ANSA)Igor Marini (ANSA)

Il consulente finanziario Igor Marini è stato condannato a 10 anni di reclusione, 15mila euro di multa per le sue dichiarazioni rese nel 2003, nell'ambito del caso Telekom-Serbia. I giudici della V sezione penale del tribunale di Roma hanno inflitto a Marini anche una provvisionale immediatamente esecutiva di 100mila euro per ogni soggetto da lui accusato falsamente di aver preso o veicolato tangenti, dall'ex leader dell'Ulivo Romano Prodi, al sindaco di Torino Piero Fassino, al senatore Lamberto Dini, per oltre un milione di euro.

L'arresto il 20 settembre 2010

Le accuse contestate sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di documentazione falsa e contraffatta e diversi episodi di calunnia. Marini è finito in carcere nel settembre dello scorso anno in seguito ad una sentenza passata in giudicato per la calunnia ai danni di un magistrato romano. Il collegio, oggi, ha condannato per calunnia a 4 anni e 6 mesi di carcere l'uomo d'affari Maurizio De Simone. Per quest'ultimo e lo stesso Marini è stata disposta l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.
Gli altri 9 imputati, tra cui l'avvocato Fabrizio Paoletti, Giovanni Romanazzi e Antonio Volpe, hanno beneficiato della prescrizione. Marini, secondo la corte, dovrà dare 100mila a Francesco Rutelli, Lamberto e Donatella Dini, Walter Veltroni, Fassino e in 150mila quella destinata a Romano Prodi. Proprio Prodi, Fassino e Lamberto Dini furono indicati come i destinatari delle mazzette, sotto gli pseudonimi di 'Mortad.', 'Cicogna' e 'Ranoc.'.
In sede di requisitoria, lo scorso febbraio, i pm Giuseppe De Falco e Maria Francesca Loy, spiegarono che i politici tirati in ballo da Marini e gli altri, "furono travolti da dichiarazioni devastanti, di una gravità inaudita e prive di qualsiasi concreto fondamento". Inoltre "di quello scandalo fu fatto un grande uso politico perché quello che Marini andava sostenendo al pari di alcuni soggetti che trafficavano in titoli falsi da monetizzare è stato cavalcato per motivi mai chiariti dalla commissione parlamentare d'inchiesta".
I pubblici ministeri avevano chiesto per Marini la pena di 12 anni. "Le indagini da quanto emerso in dibattimento hanno sancito l'insussistenza di tangenti e, al contrario, l'esistenza di calunnie verbali e documentali". Secondo il magistrato, "non esiste alcun riscontro positivo alle tantissime dichiarazioni fatte da Igor Marini ai magistrati al punto che il caso Telekom Serbia puo considerarsi la madre di tutti i tentativi di denigrazione dell'avversario politico".

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