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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2011 alle ore 13:24.

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L'agenda del premier incaricato Mario Monti «è la nostra agenda, sono esattamente i nostri cinque punti». E' quanto ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine degli stati generali dell'associazione in Lombardia. In particolare, Emma Marcegaglia ha citato: «Le pensioni, l'abbassamento delle tasse su imprese e lavoratori, l'aumento delle tasse sui patrimoni, la riduzione dei costi della politica e le liberalizzazioni. Mario Monti - ha messo in rilievo - ha già detto che su questo ultimo punto intende fare molto. Da quello che sentiamo - ha concluso - sono i punti che noi condividiamo e pensiamo fondamentali per cominciare a crescere».

Precedentemente e riferendosi all'incontro programmato per domani con Monti a Palazzo Giustiniani, Marcegaglia aveva detto «siamo onorati e sarà l'occasione per dargli la nostra visione sulla situazione economica e sottoporgli le nostre idee per la crescita». «Gli mostreremo che ci stiamo muovendo, dimostrando responsabilità, ma le scelte poi vanno fatte anche dalla politica: questo è il momento - ha aggiunto Marcegaglia intervenendo a Milano alla presentazione di un accordo con Intesa Sanpaolo per il finanziamento delle piccole imprese - in cui cambiare alcune cose, a cominciare da provvedimenti per la crescita».

La leader degli industriali invita i partiti ad abbassare i toni per il bene del Paese, perché «è molto importante che questo governo nasca presto e metta mano alle riforme fondamentali per tornare a crescere». Il compito di Monti, ammette, di tenere insieme i partiti «è difficile», ma bisogna evitare «situazioni in cui alcuni si vogliono vendicare, situazioni che non vanno assolutamente bene: bisogna collaborare seriamente e con grande senso di responsabilità sia dei partiti sia delle parti sociali, avendo come unico obiettivo il bene del Paese».

Secondo la presidente di Confindustria «il debito pubblico va tenuto sotto controllo, ma alcune iniziative vanno fatte perchè un Paese che non cresce non riesce nemmeno a rispettare i parametri di deficit».
«Queste nuove tasse (cioè le ipotesi di patrimoniale e imposte sulla casa, ndr) - dice Marcegaglia - non devono essere messe e basta: se si deciderà di metterle devono servire per abbassare le tasse su imprese e lavoratori, unico modo per rilanciare la crescita».

«Con lo spread a 570 - aggiunge la presidente di Confindustria - eravamo in una situazione drammatica, così siamo comunque in una situazione difficile. Lo spread deve calare, altrimenti il rischio è che si blocchi il credito ai cittadini e alle imprese.

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