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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2011 alle ore 18:23.

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Il dissesto dell'Alitalia prima dell'avvento della Cai finisce sotto la lente della Corte dei Conti del Lazio, che ha avviato un'istruttoria per accertare se l'erario abbia subito un danno dalla gestione dell'ex compagnia di bandiera nel periodo 2001-2007. I magistrati contabili hanno chiesto alla procura della repubblica di Roma le carte dell'inchiesta giudiziaria sull'ipotesi di bancarotta formulata a carico di alcuni manager e funzionari.

L'indagine preliminare della procura è stata chiusa formalmente a fine luglio, quando agli indagati è stato notificato l'avviso di chiusura indagine, notifica che di solito anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Indagati per la bancarotta della vecchia compagnia di bandiera sono l'ex presidente Giancarlo Cimoli, l'ex amministratore delegato Francesco Mengozzi, Gabriele Spazzadeschi, già direttore centrale del settore amministrazione e finanza, Pierluigi Ceschia, all'epoca responsabile del settore di finanza straordinaria, Giancarlo Zeni e Leopoldo Conforti, funzionari, e Gennaro Tocci, già responsabile del settore acquisti e gestione Asset Flotta.

Le ipotesi di reato formulate dalla procura di Roma sono bancarotta per dissipazione e/o distrazione, a seconda delle posizioni. A Cimoli vengono contestati anche due episodi di aggiotaggio: la separazione di Alitalia Fly da Alitalia Servizi, il cosiddetto spezzatino, «operazione priva di giustificazione economica», secondo i pm, volta a fornire al mercato un'apparenza di risanamento per ottenere un aumento di capitale di 1 miliardo di euro; la carenza di informazioni sull'offerta di acquisto per Volare Group «al prezzo irragionevole» di 38 milioni.

La dissipazione del patrimonio di Alitalia sarebbe avvenuta «attraverso attività e operazioni abnormi sotto il profilo economico e gestionale» che in sei anni e fino al 2007 avrebbero causato perdite per circa 4,7 miliardi di euro. Oltre a Cimoli e Mengozzi, rischiano il processo gli ex dirigenti Gabriele Spazzadeschi, Pierluigi Ceschia e Gennaro Tocci, e i funzionari Giancarlo Zeni e Leopoldo Conforti. Richiesta l'archiviazione, invece, per gli ex presidenti Fausto Cereti (1996-2003) e Giuseppe Bonomi (2003-04), gli ex ad Domenico Cempella (1992-2001) e Marco Zanichelli (2004) e l'ex dg Giovanni Sebastiani..Tra le operazioni inspiegabili, la vendita nel 2006, con Cimoli, di 2 MD80 a 3,1 milioni di euro l'uno a Bytols (gruppo Spadaccini), con «la contestuale e inopinata sublocazione degli stessi aerei ad Alitalia» a 6,6 milioni. A Cimoli è infine contestata, in quanto inutile, la consulenza da 50,8 milioni di euro affidata dal 2004 al 2006 a McKinsey.

La procura della Corte dei Conti, a differenza dei colleghi di piazzale Clodio che procedono su ipotesi di reato, dovrà "solamente" accertare se dietro la dissipazione del patrimonio di Alitalia - compagnia pubblica - ci siano state responsabilità erariali di chi la amministrò nel periodo sotto osservazione. In questo caso gli amministratori risponderebbero a titolo personale - e cioè con il loro patrimonio - del danno provocato.

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