Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2011 alle ore 07:24.

My24

I tornanti sono cominciati di mattina presto. Prima ancora che Pierluigi Bersani arrivasse al giro di consultazioni. Sapeva che con Mario Monti il nodo da sciogliere restava quello: l'ingresso di Gianni Letta - e quindi Giuliano Amato - nella squadra. L'ultimo giro di telefonate con i suoi c'era stato prima dell'incontro e la lancetta del partito è rimasta sul «niet». È basta un'ora per spiegarlo al premier incaricato, poi la scarna comunicaizone ai giornalisti sulla determinazione del Pd a sostenere il Governo «a forte caratura tecnica».

Quelli sono i confini che ha messo Bersani e con lui la maggioranza del partito che non vuole condividere il Governo con Gianni Letta, troppo legato al nome di Silvio Berlusconi. Passa qualche minuto e le agenzie di stampa battono la notizia del veto che è caduto: «il Pd apre all'ipotesi-Letta». Tra i big del partito c'è smarrimento, poi un giro di telefonate e la corsa a capire chi può aver diffuso la notizia.
Fatto sta che l'irritazione a via del Nazareno è altissima e subito arriva la smentita. «Il Pd sostiene pienamente il governo Monti ma smentisce nel modo più netto la notizia appena uscita secondo la quale il partito avrebbe dato il via libera all'ingresso di Gianni Letta e Giuliano Amato».

Quando arriva ai cronisti la nota scritta del Pd, Bersani è appena arrivato al Colle. Si sa che la preoccupazione di Giorgio Napolitano è che il Governo nasca solido, con certezze di numeri e durata. Ecco quindi la sua particolare attenzione a rafforzare la squadra anche con personalità politiche che facciano - innanzitutto - da raccordo tra un Esecutivo prevalentemente tecnico e le aule parlamentari.
L'orologio segna quasi le due di pomeriggio quando Bersani esce dal Quirinale ancora con il suo «no» in tasca a Gianni Letta ma con una trattaiva avviata sul nome di Antonio Catricalà. Ecco il nuovo tandem di trattativa: Giuliano Amato e Antonio Catricalà.

La palla rimbalza nel campo avverso mentre tocca a Mario Monti salire al Colle dopo aver chiuso il giro di incontri con il Pdl. Angelino Alfano è stato per quasi due ore nello studio di Palazzo Giustiniani dove il premier in pectore sta svolgendo le sue consultazioni: il nodo è sempre quello. Il Pdl non vuole togliere dal campo Gianni Letta e vincola la sua presenza a quella di Giuliano Amato. Un gioco di veti che non si scioglie nemmeno quando arriva il rilancio del Pd sul nome di Antonio Catricalà, molto vicino a Letta. Alfano ne parla a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi, poi un colloquio telefonico con il Colle in cui la posizione resta intatta: o Gianni Letta o tutti tecnici.

A tentare il compromesso c'è Pier Ferdinando Casini in prima linea. È lui che nel pomeriggio riunisce alla Camera sia Letta che Gianfranco Fini: un faccia a faccia a cui si aggiunge - più tardi - anche Alfano. Il segretario del Pd non c'è e non potrebbe esserci proprio per non accreditare il minimo di trattativa su quel fronte. I colloqui telefonici però ci sono e Bersani conferma: no a Letta ma al suo posto accettiamo che ci sia Catricalà. Un rimpallo che va avanti fino al pomeriggio quando pressocchè tutti i protagonisti del braccio di ferro si ritrovano alla presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa dove Alfano, Casini e Rosy Bindi duettano e duellano sul nodo del giorno.

«Noi non abbiamo posto veti - dice la Bindi - abbiamo dato indicazioni precise per un governo di soli tecnici, non saremo noi a impedire la formazione del governo Monti».
Ecco ormai nel Pd - come nel Pdl - si è al gioco del cerino: ciascuno si passa la 'colpa' di aver messo pregiudiziali indebolendo l'Esecutivo. E così che il Pdl lo passa al Pd imputandogli il «no» a Letta mentre il Pdl si affretta a smentire veti su Livia Pomodoro alla Giustizia. Insomma, un bipolarismo dello scaricabarile, in cui alla fine risulta chiaro che nessuno vuole coinvolgersi più di tanto nel Governo che nasce oggi. Ma c'è sempre l'incognita del Colle e le sorprese che potrebbe riservare.
Li. P.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi