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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2011 alle ore 14:56.

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Corrado Clini, direttore generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l'energia del ministero dell'Ambiente, fa parte del dicastero praticamente da sempre: dopo una lunga gavetta a Venezia, dove per 11 anni ha organizzato e diretto gli uffici per la salute sul lavoro, responsabili anche per la delicata area di Porto Marghera, nel 1987, un anno dopo l'inaugurazione del ministero da parte del governo Craxi II, Clini è assunto come responsabile dell'Ufficio Studi. La sua prima nomina a dirigente risale al 1990, per volontà dell'allora ministro Giorgio Ruffolo.

Nato a Latina 64 anni fa, laureato in medicina, Clini ha un lungo curriculum di esperienze internazionali: è stato responsabile del fondo rotativo del Protocollo di Kyoto in Italia e sono note da tempo le sue posizioni critiche sul Protocollo stesso, che, sostiene, non dovrebbe essere rinnovato nel 2012: «Solo quest'anno - disse l'anno scorso in una conferenza stampa - si sono tenuti 100 giorni di meeting internazionali, con le delegazioni di 130 Paesi che viaggiando in aereo e poi in auto per il pianeta hanno fatto innalzare il livello delle emissioni inquinanti. E questo è avvenuto con continuità negli ultimi 13 anni», dalla firma del febbraio 1997. Come chairman della Global BioEnergy Partnership, inziativa del gruppo G8+5, è impegnato nella ricerca sugli usi sostenibili delle bioenergie.

Clini è anche membro dei comitati di governance internazionali CCICED (Cina) e dell'Assemblea generale del Regional Environment Center (REC) di Budapest; ricercatore alle università di Harvard e Tshingua; presidente della commissione tecnica Cipe per la riduzione delle emissioni. E' stato inoltre vicecommissario dell'Enea e vicepresidente dell'Agenzia europea dell'ambiente. A maggio gli è stata conferita la laurea honoris causa in "Ecologia dei Cambiamenti Climatici" dall'Università di Urbino, mentre ad agosto era stato nominato dall'allora ministro dell'Istruzione Gelmini come presidente di Area Science Park, il Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste.

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