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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2011 alle ore 12:58.

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Impianti elettrici, in Italia 8 milioni di abitazioni non sono a norma (Marka)Impianti elettrici, in Italia 8 milioni di abitazioni non sono a norma (Marka)

Il pericolo è fra le mura domestiche: in Italia avvengono ogni anno quasi 4 milioni di incidenti domestici, il 6% dei quali (241mila) originati da cause elettriche. Di questi, 42 mila comportano infortuni per le persone. Sono dati del Censis, che ha presentato il «Libro bianco sulla sicurezza elettrica domestica», realizzato per la Fondazione Opificium e per il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati.

Otto milioni di incidenti sono legati a impianti non a norma
Incidenti anche gravi, che si verificano più frequentemente nelle abitazioni con impianti non a norma: 8 milioni secondo i calcoli del Censis, pari al 37,7% del totale. E se gli interventi si effettuano, spesso sono in nero: solo in questo settore il sommerso sottrae 572 milioni di euro al fisco, perché chi realizza i lavori non rilascia regolare fattura.

Ogni incidente costa alla collettività 840 euro
A questo mancato introito, dovuto agli incidenti domestici originati da cause elettriche, si aggiungono i 204 milioni di euro l'anno di costi per gli interventi, di cui 71 milioni a carico dello Stato e 133 milioni a spese delle famiglie. In pratica, ogni incidente costa alla collettività circa 840 euro tra ristrutturazioni dell'abitazione, sostituzione di apparecchiature, spese mediche (ricoveri, visite specialistiche, medicine), interventi dei Vigili del Fuoco.

Si chiamano i tecnici solo per i guasti
Nonostante tutto, gli interventi sono solo straordinari: ci si rivolge a tecnici esperti quasi esclusivamente in caso di guasti. Dall'indagine emerge che quasi la metà degli intervistati (il 45,1%) non fa nulla per verificare lo stato di funzionamento del proprio impianto elettrico e il 35,9% si limita a chiamare un tecnico o un elettricista quando si verificano problemi.

Censis: sarebbero importanti incentivi per la "rottamazione" degli impianti vecchi
Nel suo libro bianco, il Censis propone la soluzione: un contributo pubblico per la «rottamazione» degli impianti elettrici. «Un incentivo importante – lo definisce l'istituto di ricerca – per favorire la maturazione di una cultura della sicurezza domestica». L'ipotesi è basata su un'agevolazione pari al 45% sui costi relativi al rifacimento o al miglioramento dell'impianto elettrico: per il Censis comporterebbe un aumento di 2 milioni di interventi da parte delle famiglie, con una riduzione di oltre 3.500 infortuni l'anno e un risparmio dei relativi costi sociali di 1 milione di euro. Un business da 6 miliardi e una probabile crescita del numero delle imprese installatrici di circa 2.800 unità, con un aumento dell'occupazione pari a 9 mila addetti. Senza contare il gettito fiscale aggiuntivo, stimato in 505 milioni di euro, pari a circa il 71% del costo del contributo a carico dello Stato.

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