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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2011 alle ore 09:15.

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«Supportiamo fortemente la nascita del governo Monti. Anche perché per noi è l'ultima chance per tornare a essere credibili». È stata esplicita la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, uscendo ieri pomeriggio da Palazzo Giustiniani, dopo l'incontro con il presidente del Consiglio incaricato. Prima di sciogliere la riserva, questa mattina al Colle, Monti ha voluto vedere imprese e sindacati. Un gesto di attenzione molto apprezzato dagli interessati. E che è servito a stabilire un clima di collaborazione, condiviso da tutti, pur con qualche distinguo tra i sindacati.

Crescita, rigore, equità, volontà di far uscire il Paese dall'emergenza e di lavorare in un orizzonte di tempo lungo: il presidente del Consiglio incaricato non si è addentrato nei dettagli del suo programma. Da ciò che è trapelato in questi giorni, sono comunque molte le sintonie con il documento su conti pubblici e crescita preparato a fine settembre dalle organizzazioni imprenditoriali, Abi (banche); Ania (assicurazioni); Alleanza delle coop; Rete Imprese Italia (commercianti ed artigiani), Confindustria.

Prima di andare a Palazzo Giustiniani le cinque organizzazioni si sono viste alle 13, nella foresteria di Confindustria, per uno scambio di idee e per riconfermare la validità delle proposte. Al tavolo con Monti hanno ripresentato i 5 punti, con la Marcegaglia portavoce. Spesa pubblica e pensioni, una riforma del fisco che riduca le tasse su imprese e lavoro, anche a costo di una patrimoniale ordinaria o di una tassazione sulla casa; infrastrutture; liberalizzazioni e semplificazioni; dismissioni del patrimonio pubblico. Sono i grandi temi indicati anche dalle istituzioni europee. Nei dettagli operativi la discussione è aperta come ha detto più volte la Marcegaglia. L'importante è che si facciano le riforme, attenti ai conti pubblici e accelerando la crescita.

Questo hanno ripetuto le imprese al tavolo, trovandosi in sintonia con Monti. «Abbiamo detto che vogliamo collaborare fortemente e che ognuno di noi è pronto a prendersi le sue responsabilità», ha detto la presidente di Confindustria, parlando dopo l'incontro, che ha definito «un colloquio costruttivo». Monti, ha riferito, ha mostrato la volontà di voler fare il governo al più presto per far uscire il Paese dall'emergenza e ha anche sottolineato il ruolo importante delle parti sociali e della coesione. «L'obiettivo che si è posto è far tornare grande l'Italia in Europa e ragionare come sarà il Paese da qui al 2020-2030». Un atteggiamento che la presidente di Confindustria ha condiviso, come le altre organizzazioni imprenditoriali. «Monti ha un orizzonte di legislatura per fare le riforme e riconquistare un ruolo in Europa», ha detto Ivan Malavasi, portavoce di Rete Imprese Italia, a nome anche degli altri.

Non sarà facile il percorso di riforme che dovrà affrontare e sul quale dovrà chiedere il voto del Parlamento. Per questo la Marcegaglia ha rivolto di nuovo un appello ai partiti «in questo momento di emergenza non pensino a calcoli elettoralistici» e non creino problemi al presidente dei Consiglio incaricato. Non è tanto importante che ci siano o no ministri politici (la Marcegaglia ha smentito un suo coinvolgimento), quanto che ci sia un vasto consenso parlamentare. Ieri i mercati sono stati turbolenti. «Siamo molto preoccupati, bisogna fare in fretta». C'è un problema Italia, ha sottolineato la Marcegaglia. «Ma anche Francia e Spagna sono sotto attacco. La Ue deve prendere decisioni chiare di integrazione economica e politica».

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