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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 20:05.
L'ultima modifica è del 17 novembre 2011 alle ore 12:10.

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Berlusconi: governo sospensione democrazia, dura quanto vogliamo noiBerlusconi: governo sospensione democrazia, dura quanto vogliamo noi

Dal giorno delle sue dimissioni, sabato scorso, Silvio Berlusconi non aveva fatto dichiarazioni esplicite contro il nuovo governo tecnico, facendo appello, anche nel suo videomessaggio registrato nella sala stampa di palazzo Chigi, alla «responsabilità» che l'aveva condotto a lasciare la presidenza del Consiglio. Ma il Berlusconi che arringa prima i senatori - incontrati in tarda mattinata - e poi i deputati del Pdl è tutt'altro che docile rispetto al nuovo esecutivo. Soprattutto l'ex premier è convinto che il Pdl vincerà le prossime elezioni perché chi governa in un momento di crisi poi non vince. Una vittoria che richiede però un cambio di rotta - ossia l'allargamento del centrodestra ai centristi, ma il rapporto con la Lega va salvaguardato - e una riorganizzazione del partito a cominciare «da un congresso nazionale del Pdl» da tenersi in primavera.

Il Cavaliere: votiamo la fiducia, poi valuteremo misure ma no alla patrimoniale
Insomma, una precisa road map per rilanciare il partito in vista delle prossime elezioni. Perché il Cavaliere è convinto che quello di Monti sia un governo a tempo. «Monti è arrivato ed è stato accolto come Maradona nel Napoli quando bastò fare il suo nome e annunciare il suo arrivo perché scoppiasse la festa. Ma poi non è che bastava solo lui...». Dunque l'ex presidente del Consiglio attende il professore alla prova dei fatti e ribadisce che non ci sarà alcuna cambiale in bianco. «Votiamo la fiducia ma valuteremo ogni singolo provvedimento e comunque diremo no a nuove tasse e a una patrimoniale», spiega l'ex premier per poi chiarire «che bisogna andare avanti con la riforma della giustizia, del fisco, dell'architettura costituzionale e con le intercettazioni».

L'ex premier ai senatori: governo Monti durerà quanto vogliamo noi
A poche ore di distanza dal cruciale voto di fiducia al Senato al nuovo governo Monti, l'ex premier torna dunque all'attacco sfoderando toni battaglieri verso il nuovo esecutivo. Gli stessi mandati in campo durante la riunione del gruppo del Pdl al Senato, alla quale è presente anche il segretario del partito, Angelino Alfano (che su twitter scrive: «Grande compattezza. Bene»). Berlusconi con i suoi non esita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa e puntualizzare alcuni aspetti degli ultimi giorni del suo governo: il governo di Monti, dice per esempio, durerà «quello che decideremo noi per quanto sarà utile per il Paese, anche in relazione alla nostra campagna elettorale e secondo quello che ci diranno i sondaggi».

L'andamento dei mercati dimostra che le colpe non erano nostre
D'altra parte, sottolinea, il cambio di governo non ha portato la sperata ripresa dei mercati: «Dicevano che eravamo causa dei problemi in Borsa e adesso è come prima», aggiunge, per poi rivelare di aver proposto a Monti di fare il premier del centrodestra, o in alternativa il ministro dell'Economia, ma che il professore aveva rifiutato. Sempre riferendosi ai mercati, Berlusconi ai senatori Pdl rivela anche di aver parlato «con Draghi - aggiunge poi Berlusconi - e gli ho chiesto cosa sta facendo la Bce per l'Italia: mi ha parlato di un piano assolutamente ininfluente, che al massimo sposta lo spread di 10 punti. Ridicolo».

Napolitano ci correggeva come una maestrina
L'ex premier attacca anche il presidente Napolitano: «Come presidente del Consiglio mi sentivo impotente, potevo solo suggerire disegni di legge. Anche i decreti, quando arrivavano al Quirinale, il presidente della Repubblica diceva no a 2 su 3. Ci correggeva- dice Berlusconi di Napolitano - con la matita rossa, come una maestra con i bambini delle elementari».

Diremo no a ogni provvedimento depressivo, come la patrimoniale. Monti non farà la riforma della legge elettorale
E sul programma di Monti, ancora prudenza e persino scetticismo: lo valuteremo dopo che Monti l'avrà presentato, ribadisce Berlusconi secondo la linea ormai definita del Pdl, e comunque, aggiunge, diremo no ad ogni provvedimento giudicato «depressivo». Fra questi, anche l'eventuale patrimoniale, che secondo l'ex premier «fa calare il valore degli immobili del 15-20%, come accaduto in Francia che l'ha fatta».
E nessuno si illuda, ammonisce l'ex premier, che il nuovo governo metta mano alla riforma della legge elettorale: a Berlusconi Monti stesso avrebbe detto che la riforma elettorale non sarà fatta, anche perché non è materia del governo ma del Parlamento. Sulla nuova legge sarebbe al lavoro un gruppo di esperti che sta valutando qual è la migliore.

Il Pdl è in risalita nei sondaggi, è interesse della Lega restare con noi
Invece, il programma del Pdl non subirà variazioni, visto che si andrà avanti su intercettazioni e riforma della giustizia. E anche i rapporti con la Lega, che ora sembrano sfilacciarsi, saranno mantenuti: soprattutto nell'interesse del Carroccio, perché, dice Berlusconi, senza il contributo del Pdl il partito di Bossi è destinato a perdere voti.
«I sondaggi dicono che noi siamo in ripresa» ma «in questo momento sarebbe da irresponsabili andare al voto perché le pressioni internazionali sono altissime». E secondo gli ultimi sondaggi, avrebbe detto Berlusconi, la mia immagine è salita a «oltre il 35% nel gradimento degli italiani».

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