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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 20:03.

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Una prima sintonia si era già registrata nei giorni scorsi, nel corso delle consultazioni informali avviate dal premier per la formazione del nuovo Governo. E oggi da imprese e banche arriva un nuovo plauso nei confronti del programma esposto dal presidente del Consiglio nell'aula del Senato. «Accogliamo con soddisfazione le linee programmatiche esposte oggi dal presidente Monti - scrivono in una nota congiunta Confindustria, Abi, Alleanza delle cooperative, Ania e Rete Imprese Italia -. Apprezziamo in particolare, le parole di verità che egli ha pronunciato riguardo allo stato di salute dell'economia italiana e l'ampiezza del disegno riformatore, centrato sulla crescita come condizione indispensabile per il risanamento finanziario, oltre che per il futuro dei nostri giovani».

Le imprese: da noi pieno sostegno al premier
Imprese e banche mostrano in particolare di apprezzare «gli impegni assunti in materia di riequilibrio della pressione fiscale con la finalità di ridurne il peso su imprese e lavoratori. Daremo al governo tutto il sostegno che è necessario per eliminare gli ostacoli burocratici e regolamentari che oggi si frappongono alla nascita e alla crescita delle imprese». Come parti sociali, prosegue la nota, «siamo stati invitati a procedere speditamente lungo il cammino già intrapreso volto a spostare il baricentro della contrattazione collettiva verso i luoghi di lavoro e a confrontarci per superare le iniquità e le inefficienze del nostro mercato del lavoro al fine di favorire l'inclusione sociale, in particolare dei giovani e delle donne. Non ci sottrarremo a questi compiti».

Serve più Europa, non basta lo sforzo dei singoli Stati
Il sistema delle imprese è dunque pronto a offrire il proprio contributo. «Raccogliamo la sollecitazione ad affrontare con spirito costruttivo e unitario una situazione di seria emergenza, rinsaldando le relazioni civili e istituzionali e il senso dello Stato. Il momento che stiamo vivendo richiede anche più Europa. Lo sforzo dei singoli Stati non può essere disgiunto dall'azione delle istituzioni europee e, in particolare, dalla Banca Centrale Europea. Siamo certi che il governo agirà anche su questo fronte con determinazione e autorevolezza. Rinnoviamo l'appello a tutte le forze politiche perché, superando pur legittime contrapposizioni, diano pieno sostegno all'impegno del governo per il risanamento e per la crescita».

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