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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 14:57.

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Il ministro delle Attività produttive, infrastrutture e trasporti Corrado PasseraIl ministro delle Attività produttive, infrastrutture e trasporti Corrado Passera

Per il rilancio delle infrastrutture, obiettivo prioritario che resta nel passaggio da un Governo all'altro, Mario Monti e il ministro Corrado Passera ripartiranno là dove hanno chiuso Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti: incentivare i capitali privati a intervenire nel finanziamento delle opere grandi e piccole.

Nel discorso al Senato, il presidente del Consiglio ha esplicitamente citato l'emendamento "Tremonti infrastrutture" alla legge di stabilità che ha cominciato a incentivare la partecipazione privata con sgravi Ires e Irap. Un apprezzamento di quella norma, quando ha detto che è «un primo passo», ma anche un modo per sottolinearne la sua limitatezza. Serve infatti «una regolamentazione del project financing» con la finalità di «ridurre i rischi legati ai procedimenti amministrativi».

Rispunteranno probabilmente le bozze delle settimane scorse del decreto legge che era stato elaborato dopo una grande consultazione di esperti e associazioni imprenditoriali, ma non è mai transitato per il Consiglio dei ministri. Non mancheranno ovviamente le integrazioni di Passera: il ministro conosce a perfezione la materia, le difficoltà e le opportunità che comporta, avendo finanziato in project financing con Banca Intesa grandi opere come Brebemi, Pedemontana lombarda e Tem.

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