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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 17:50.

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Cresce negli Stati Uniti la preoccupazione per la crisi europea del debito. In un editoriale intitolato "Contagio europeo", il New York Times, pur definendo "promettenti" i cambi di governo in Italia e in Grecia e "credibili" i nuovi leader in carica, considera indispensabile un nuovo accordo tra i partner eurozona per rallentare il contagio. "C'è pochissimo tempo rimasto per evitare la catastrofe finanziaria", avverte il Nyt.
I punti chiave, secondo il quotidiano newyorchese, sono in sintesi due: dare un ruolo più ampio della Bce e varare pacchetti di riforma in grado di stimolare la crescita.

L'editoriale del Nyt sferza i due anni di "cattiva gestione" della crisi del debito dell'eurozona, responsabile di "una più ampia crisi di fiducia dei mercati che ora minaccia l'intera eurozona". La formazione di nuovi governi di tecnocrati in Grecia e in Italia "non ha calmato le paure". Praticamente ogni Paese dell'eurozona - tranne per ora la Germania – "sta pagando il prezzo dei maggiori costi dei tassi d'interesse e della crescita in declino", afferma il quotidiano.

I leader tedeschi – aggiunge - si sbagliano se pensano che il loro Paese possa restare indenne. E la Germania avrebbe molto da perdere da una frantumazione dell'Unione europea, possibilità che ai mercati appare più realistica di quanto non sia mai stata.
Il problema è che, secondo i mercati, il cancelliere tedesco Angela Merkel e i suoi partner dell'eurozona "non sono riusciti ad trovare un piano adeguato, la volontà politica sufficiente o il denaro sufficiente per fermare il contagio". E in questo, secondo il Nyt, i mercati "hanno ragione".
"I cambiamenti politici ai vertici di Grecia e Italia sono promettenti", afferma il Nyt. Lucas Papademos e Mario Monti sono "economisti internazionalmente credibili", impegnati a fare riforme dolorose ma "molto necessarie", tra cui l'editoriale cita la liberalizzazione dei mercati del lavoro, lo snellimento di una burocrazia eccessiva, la cessione di beni dello Stato e lo sradicamento della corruzione.

"Vista la loro formazione – prosegue - sicuramente capiscono che le loro economie non sono abbastanza forti da poter assorbire più austerità, come nuove ampie tasse o ulteriori radicali tagli ai servizi". Papademos e Monti, devono premere sugli altri leader europei per "un nuovo e migliore accordo", esorta il Nyt.
"Anche con la migliore leadership, né Atene né Roma riusciranno, da sole, a ripristinare buone condizioni fiscali e contribuire a rallentare il contagio finanziario. Ciò richiederà il sostanziale e immediato aiuto dei partner dell'eurozona, a cominciare dalla Merkel", sottolinea il quotidiano Usa.

Secondo il Nyt, uno sforzo a oltranza della Banca centrale europea nell'acquistare titoli, abbassare i tassi d'interesse e iniettare nuova liquidità nei mercati potrebbe ancora calmare i mercati "se cominciasse nei prossimi giorni". Il nuovo presidente della Bce, Mario Draghi, "potrebbe essere disposto a svolgere questo ruolo, se la Germania la smette di ostacolarlo".

La Merkel, dunque, deve "chiarire che appoggerà" l'assunzione di questo più ampio ruolo da parte della Bce. "E ora che ad Atene e a Roma sono in carica nuovi, credibili leader, bisogna che lei e gli altri leader dell'eurozona si incontrino con loro e negozino pacchetti di riforma più favorevoli alla crescita. C'è pochissimo tempo rimasto – conclude l'editoriale del Nyt - per evitare la catastrofe finanziaria".

L'Europa è al centro anche di un editoriale del Washington Post, secondo il quale "L'opportunità dell'Europa di rassicurare i mercati sta calando".

Monti – si legge sul Washington Post - è il "tecnocrate" nonpartisan "quasi imposto" all'Italia dai partner europei per fare tagliare i costi e riformare l'economia "prima che il debito di Roma faccia esplodere l'intera eurozona".

I mercati – nota l'editoriale - hanno avuto un breve guizzo all'arrivo di Monti in Italia e Papademos in Grecia perché sembrava che questi Paesi avrebbero potuto attuare le dure misure che la Germania chiede in cambio dei salvataggi. "Ma quell'aspirazione sembra sconfitta dalla preoccupazione che i debiti dell'Italia e della Grecia siano troppo grandi, e le prospettive di crescita economica troppo remote, perché possa funzionare una strategia di austerità e salvataggio, per quanto ben congegnata".

Anche qui, si propugna un maggiore ruolo della Bce: "Il rimedio a breve termine sarebbe che la Bce cominciasse a comprare debito pubblico, essenzialmente senza limiti", così come fece la Federal Reserve quando intervenne per disinnescare il panico finanziario negli Usa. Ma la Germania si oppone e continua a dire che il solo modo di andare avanti è attenersi ai piani d'austerità.

La Merkel – ricorda il Washington Post - ha detto lunedì che l'Europa vive il suo peggior momento dalla Seconda guerra mondiale. "Anche l'economia globale, Stati Uniti compresi, è a rischio", avverte il quotidiano. E conclude: "Il cancelliere capisce la posta in gioco. Quello che ancora non è chiaro, fin dall'inizio della crisi, è se lei e il suo Paese possano, o vogliano, essere all'altezza".

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