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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2011 alle ore 17:28.

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Nelle ore in cui l'Europa vive l'inquietudine dei debiti sovrani, Barack Obama visita Darwin, cittadina nel nord dell'Australia che il presidente chiama «il posto perfetto» e da cui lavora alla cooperazione fra gli eserciti americano e australiano. Poco prima, nella capitale Canberra, Obama ha incontrato il premier Julia Gillard e, soprattutto, ha annunciato che invierà 2.500 marines nel Paese. Obama ha ricordato che Darwin è il posto in cui è nata «l'alleanza fra Stati Uniti e Australia» ricordando che la cittadina fu devastata durante la seconda guerra mondiale dai bombardamenti giapponesi, poco dopo l'attacco di Pearl Harbor.

L'intensificarsi dei legami fra Stati Uniti e Australia preoccupa la Cina. «Non si comprende perché si debba intensificare e espandere l'alleanza militare: non dovrebbe essere l'interesse dei due Paesi in questa regione» ha detto il portavoce del ministro degli Esteri cinese. Obama ha oggi specificato che che la presenza militare usa serve ad assicurare le strade del mare "vitali". «I traffici commerciali in quell'area - ha detto il presidente - sono cruciali per tutte le economie, a guardar bene la nostra proposta è la stessa di 60 anni fa: preservare la pace e la sicurezza». La presenza americana assicurerebbe la sicurezza del traffici commerciali dal valore di 5mila miliardi di dollari, 1,2mila miliardi dei quali sono americani. Pechino eccepisce che l'associazione dei Paesi del Sudest asiatico non è luogo appropriato per parlare di dipute commerciali: se vi sono problemi fra Cina e Usa - argomenta Pechino - questi dovrebbero essere oggetto di un bilaterale.

Più in generale, ora che si stanno concludendo le guerre in Iraq e Afghanistan, gli Stati Uniti rivolgono l'attenzione alla regione dell'Asia Pacifico. Lo ha detto oggi chiaramente il presidente americano nel suo discorso al parlamento di Canberra, al termine della sua visita di due giorni in Australia. «Dopo un decennio in cui abbiamo combattuto due guerre che ci sono costate care in termini di vite e denaro, gli Stati Uniti rivolgono ora la loro attenzione al vasto potenziale della regione Asia Pacifico» ha detto Obama, promettendo che i tagli alla Difesa non investiranno quest'area. «Le riduzioni nella spesa militare americana non giungeranno, e ripeto non giungeranno, a spese dell'Asia-Pacifico» ha dichiarato il presidente americano, promettendo di «mantenere i nostri impegni, compreso gli obblighi dei trattati con alleati come l'Australia».

«Con la maggior parte delle potenze nucleari del mondo e quasi la metà della popolazione mondiale, sarà l'Asia a definire in gran parte se il secolo che viene sará segnato dal conflitto o la cooperazione» ha rimarcato Obama. «Come presidente - ha proseguito - ho dunque preso una deliberata e strategica conclusione: come nazione del Pacifico, gli Stati Uniti svolgeranno un ruolo più ampio e più alungo termine nel dare forma a questa regione e al suo futuro, mantenendo i nostri principi e in stretta partnership con i nostri alleati ed amici». Le sue parole giungono dopo che Stati Uniti e Australia hanno raggiunto un accordo per l'invio di 250 marine nella base di Darwin, che cresceranno fino a 2500 nell'arco di cinque anni.

Nel frattempo, il segretario di Stato Hillary Clinton, in visita nelle Filippine, rivadisce l'importanza della presenza dell'esercito americano in quella regione. Da Manila Clintondice che i due paesi stanno discutendo della loro alleanza difensiva che dovrà essere capace di «scoraggiare le provocazioni» da qualunque parte arrivino.

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