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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2011 alle ore 07:23.

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BRUXELLES - La Commissione europea presenterà domani misure che potrebbero contribuire a un accordo europeo su una nuova governance economica. Il pacchetto prevede sia un libro verde sugli eurobonds, sia due regolamenti con i quali le autorità comunitarie intendono rafforzare ulteriormente il controllo europeo sulla disciplina di bilancio, tra le altre cose rassicurando la Germania.
Ieri a Bruxelles il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha confermato nei fatti il contenuto del rapporto sulle obbligazioni europee che alcuni giornali hanno pubblicato nei giorni scorsi (si veda Il Sole 24 Ore di domenica): «Crediamo che quando ci sarà un livello sufficiente di integrazione, convergenza e disciplina sarà appropriato avere una qualche forma di eurobond in Europa».
«Obbligazioni europee sono possibili - ha aggiunto l'ex premier portoghese - purché siano accompagnate da misure di convergenza e disciplina». Nel suo rapporto la Commissione ritiene che la mutualizzazione dei debiti possa offrire una soluzione alla crisi del debito. Per evitare l'azzardo morale e il ripetersi di crisi del debito, vuole associare gli eurobonds a un maggiore controllo dei conti pubblici.

Ieri il portavoce del cancelliere Angela Merkel ha risposto con grande cautela alle fughe di notizie sulla stampa europea. «Nessuna delle piste emerse nel dibattito pubblico è un rimedio-miracolo», ha avvertito Steffen Seibert. Nel libro verde atteso per domani, l'esecutivo comunitario presenta tre opzioni, che prevedono a seconda dei casi sostituzione totale o parziale dei debiti nazionali.
«Il Governo federale non è dell'opinione, oggi assai frequente, secondo la quale le obbligazioni europee sarebbero un rimedio-miracolo», ha sottolineato il portavoce tedesco. La signora Merkel vuole «una soluzione politica» alla crisi, tale da rendere «vincolante» il rispetto delle regole sulla disciplina di bilancio. La creazione di eurobonds «non aggredirebbe le radici del male», vale a dire la mancanza di disciplina di bilancio.
La Germania teme di dover pagare per altri. Fin tanto che Berlino non sarà rassicurata su questo fronte, è difficile immaginare un suo benestare agli eurobonds e a una mutualizzazione dei debiti. Detto ciò, la visione tedesca non è lontana da quella della stessa Commissione. Non è un caso se nel libro verde, le autorità comunitarie mettono l'accento sulla necessità di meglio controllare la finanza pubblica dei vari Paesi.

In questo senso, scrive la Commissione, «una delle opzioni potrebbe essere di affidare a livello europeo ampi poteri d'intervento in caso di grandi difficoltà finanziarie di uno Stato membro, tra cui la possibilità di mettere il Paese sotto qualche forma di tutela amministrativa». In altri due regolamenti che verranno presentati domani, la Commissione introduce norme per meglio disciplinare il controllo sui bilanci nazionali.
Il progetto prevede che l'esecutivo comunitario possa intervenire ex ante ed ex post sulle finanziarie nazionali nel caso noti discrepanze rispetto ai programmi di stabilità. Le scelte di politica economica degli Stati membri saranno oggetto di pubblicità a livello europeo. In base al progetto di regolamento le autorità comunitarie potranno anche mettere i paesi sotto «sorveglianza rafforzata».

Tra le altre cose, una maggioranza di Stati membri potrebbero «raccomandare» a un partner di accettare aiuti finanziari (oggi c'è bisogno della richiesta dello Stato). Paesi con deficit elevati sarebbero chiamati a pubblicare regolari rapporti sull'andamento dei loro conti. La Commissione potrebbe anche inviare ai Parlamenti nazionali le sue raccomandazioni ed eventualmente sospendere l'erogazione di fondi europei.
Così facendo l'esecutivo comunitario vuole presentare un pacchetto unico. Il rafforzamento del controllo sulla disciplina di bilancio serve (anche) a rassicurare la Germania, sperando di avere il suo benestare sugli eurobonds. Il terreno per un possibile compromesso esiste; i tempi però sono strettissimi. Il presidente del consiglio europeo Herman Van Rompuy presenterà il 9 dicembre ai governi le sue proposte di nuova governance.

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