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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2011 alle ore 10:47.

(Ap)(Ap)

La "primavera araba" potrebbe farsi strada nell'inverno russo? Questi sono slogan, naturalmente, eppure domenica all'Olimpiiskij di Mosca, a un incontro di arti marziali, qualcosa è successo per la prima volta: Vladimir Putinè stato fischiato dal pubblico.

Si era appena concluso il match tra Fjodor Emelianenko e l'americano Jeff Monson, e Putin è salito sul ring per congratularsi con il vincitore, Emelianenko, "un vero bogatyr russo", ripeteva il premier evocando gli epici guerrieri del Medio Evo nazionale. Ma questa volta, l'intervento dell'uomo mai davvero messo in discussione in Russia è stato accolto da "boo" e fischi del pubblico, imperdibili in diretta sul canale di Stato Rossia.
Il giorno dopo, il mondo dei blog e dei siti russi è in fibrillazione.

«È la prima volta, per quanto ricordo, che una manifestazione di protesta contro il primo ministro va in onda in diretta», scrive una ragazza. «Finché questi fischi e questo rumoreggiare non si faranno sentire alla Duma, nei congressi e negli incontri - osserva un altro - tutto questo non è molto rilevante, però è indicativo: nella nostra società e su internet non tutti sono pronti a tacere e a sopportare questa farsa politica e l'usurpazione del potere».

Da quando Putin in settembre ha annunciato l'intenzione di ricandidarsi alla presidenza, la sua popolarità ha iniziato a diminuire. Non tanto da mettere in discussione i suoi piani, né probabilmente da negare la vittoria al suo partito, Russia Unita, che affronterà le urne il prossimo 4 dicembre. Secondo alcune rilevazioni però in poche settimane la percentuale dei sostenitori del premier è scesa dal 51 al 47%: il confronto è con il 60-70% di preferenze di cui Putin godeva tre anni fa.

Sul canale Rossia il filmato della serata all'Olimpiiskij ora viene trasmesso con un "ritocco", è scomparso il rumore di fondo mentre Putin parla. E intanto la direzione del complesso sportivo si affretta a trovare altre spiegazioni a quel rumoreggiare, che sarebbe stato rivolto contro lo sconfitto, Monson, uscito dal ring - sorretto dai suoi - proprio all'arrivo di Putin. Aleksej Navalnyj, il più noto tra i blogger in armi contro il sistema, parla però della «fine di un'epoca»: è molto probabile che non sia così. Ma che sia la primavera araba o piuttosto le difficoltà dell'economia, è sicuramente è finita l'era in cui Putin poteva darsi per scontato, ignorando lo stato d'animo del pubblico.

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